Mishkan…

“Porrai la tenda…così la tenda separerà per voi il Santuario dal Santissimo” (Shemot 26, 33).
Nell’illustrazione degli oggetti che costituiranno il Mishkan, il Tabernacolo viaggiante, riguardo al compito del Parokhet (la tenda che sta davanti al Santissimo), la Torà usa l’espressione havdalà (distinzione) e non hafradà (divisione-separazione). Nella sala (Kodesh) antistante il Santissimo (Kodesh HaKodashim), si trovavano il Tavolo dei pani e la Menorà. Questi due oggetti rappresentavano due modalità diverse di influenza trascendente nel mondo: i pani erano il simbolo dell’influenza materiale e la luce della Menorà il simbolo di quella spirituale. Nonostante la netta contrapposizione tra materia e spirito, i due simboli sono alimentati da un unica fonte: la Torà. Ecco perché il Parokhet mavdilà – distingue, e non mafridà – separa, ed è mezzo per la diffusione ‘distinta’ dell’influenza materiale e spirituale, che da Dio proviene attraverso la Torà custodita nell’Arca dell’Alleanza dentro il Santissimo, per alimentare il mondo da Lui creato (Rav Z. Y. Kook, 1892-1982).

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova