Laicità dello Stato come presupposto di una dignitosa identità ebraica
Guido Fubini ha rappresentato l’emblema dell’identità laica degli ebrei italiani. Non possiamo cercare di definire cosa sia la nostra identità ebraica dopo la Shoà in Italia se non ci riferiamo al pensiero, alle opere e all’azione di Guido.
Instancabile assertore dei valori costituzionali propri del movimento di Giustizia e Libertà, fu il più convinto sostenitore dell’Intesa tra lo Stato e l’ebraismo, progetto a cui dedicò gran parte della sua attività di Consigliere e assessore dell’Unione delle Comunità fino alla sua realizzazione.
Uomo di profonda cultura, fu per un decennio direttore della storica Rivista Rassegna Mensile d’Israel che rilanciò dal torpore in cui era caduta negli anni ’80 del secolo scorso. Guido Fubini fu però sopratutto un raffinato giurista e storico del Diritto, che ha ricostruito il profilo della condizione giuridica degli ebrei nella penisola, in questo campo la sua opera segna un punto fermo nella moderna storiografia.
Ciascuno di noi incontra poche persone che lasciano un segno permanente nella propria coscienza. Ho avuto la fortuna di aver incontrato Guido, un grande ebreo dei nostri tempi, che mi ha trasmesso il fondamentale valore della laicità dello Stato come presupposto di una dignitosa identità ebraica. Sia il suo ricordo benedizione per tutti noi che vogliamo continuare la nostra attività nelle istituzioni ebraiche nel solco da lui tracciato.
Anselmo Calò, Consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane