Pasqua…

Domani inizia il mese di Nisan. Tra poco arriva Pesach. Sono stato intervistato l’altro giorno alla radio insieme ad un antropologo e un sacerdote cattolico, per parlare della Pasqua (o delle Pasque). La domanda insistente era: “Pasqua come festa della pace”. E’ un segno della marmellata ecumenica-mediatica-politically correct che ci viene servita ogni giorno acriticamente. Tutti buoni, tutti fratelli, tutti pacifisti e così via. Ho cercato di spiegare che Pesach non è la festa della pace, ma la festa della libertà, l’intervento divino nella storia per liberare un popolo dall’oppressione di un altro popolo. Messaggio non di poco conto in questi tempi, che viene evitato però accuratamente parlando di “pace”. Il brano che abbiamo letto solennemente questo Shabat con la lettura della parashat haChodesh, Esodo 12 non è un messaggio di pace, è un manifesto di liberazione.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma