sacrificio…

…olocausto da bruciarsi con il fuoco, profumo gradito al Signore” (Vaiqrà 1:9). Questa espressione è usata sia per l’olocausto di un animale domestico (bovino o ovino), presentabile generalmente da persone benestanti, sia per quello di un volatile presentato da persone più povere. Per questo i Chakhamim hanno detto: “Sia chi offre di più sia chi offre di meno, basta che indirizzi il suo cuore verso il cielo”. Dunque, secondo i maestri, il sacrificio è accettato più per la disposizione del cuore dell’offerente che per il valore dell’offerta. Allora potrebbe anche verificarsi che i ricchi ritengano di offrire un volatile se effettivamente basta il “pensiero” per vedere accettata la propria offerta. Rav Shelomo Aviner spiega che il principio dell’intenzionalità del cuore può realizzarsi solamente quando la persona ha offerto al massimo delle sue facoltà.

Adolfo Locci, rabbino capo di Padova