La Sinagoga della Churvà

Il Talmud prescrive di recitare una benedizione speciale quando si vede una Sinagoga ricostruita: “barukh metziv ghevul almanà”, benedetto sia Colui che rimette a posto il confine della vedova. E’ un’espressione del libro dei Proverbi, riletta in forma simbolica, dove la “vedova” è Sion distrutta, così chiamata all’inizio del libro di Ekhà, le Lamentazioni. Questa benedizione è stata certamente recitata nei giorni scorsi quando si è inaugurata la Sinagoga della Churvà, al centro del quartiere ebraico della Gerusalemme antica entro le mura ottomane. Come è stato anche spiegato in queste pagine, è una Sinagoga antichissima che è stata più volte distrutta, l’ultima nel 1948 dai giordani. Fino a poco fa, chi girava nel quartiere ebraico vedeva come resto dell’edificio solo un arco. Ora è stata ricostruita la Sinagoga, come era un secolo fa, di dubbio valore estetico, ma di certo valore spirituale e storico. L’inaugurazione della Sinagoga è stata inserita tra i motivi (i pretesti) che hanno scatenato la rivolta araba di Gerusalemme di questi giorni. Evidentemente la consolazione della “vedova” è una prospettiva inaccettabile per troppe persone.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma