…libertà
La parole, anche le più evocative, perdono il loro significato. La malcapitata in questo caso è la parola libertà, spesso svilita da retorica ed abuso nell’agone mediatico dei politici, relegata ai libri di storia e filosofia, o confusa e ridotta a sinonimo di “faccio quello che mi pare”. A consolarci ci pensano i piccoli, il futuro della nostra società, che hanno la forza e la spontaneità per interrogarsi sul senso e sui significati. Con la sperimentazione di un progetto di filosofia per bambini in una scuola primaria si è discusso in questi giorni del tema in questione: alla domanda “pensi che se fai tutto quello che vuoi sarai libero davvero?” pochissimi hanno risposto affermativamente, e quasi tutti hanno argomentato il No con un ma.., o con un perché. Osserviamo che i nostri bambini non sempre sentono l’imposizione dei limiti alla propria volontà come un dato negativo in sé, ma talvolta come un’opportunità. Riescono a vedere che per poter scegliere ed essere quindi liberi, il problema semmai è sapere davvero ciò che si vuole. Fatica improba per loro crescere e non perdere questa scoperta in un mondo adulto che incentiva “il volere e il potere” senza insegnare anche ad ascoltare i sentimenti e la ragione.
Sonia Brunetti Luzzati, pedagogista