Mediterraneo – Migrazioni e identità
‘Migrazioni, identità e modernità nel Maghreb’ è il titolo del prestigioso convegno internazionale che si svolge nell’antichissima città marocchina di Essaouira, la cui storia ha visto una fortissima presenza ebraica: all’inizio del XX secolo gli ebrei di Essaouira costituivano la maggioranza della popolazione cittadina. Erano una comunità fiorente, dedita al commercio e all’oreficeria.
Oggetto principale dei lavori del convegno saranno le migrazioni ebraiche del Maghreb dal 1500 ai nostri giorni. Le discussioni – spiegano gli organizzatori – da una parte mireranno ad inscrivere questo fenomeno in una storia comune di tutti i flussi migratori che hanno toccato la regione maghrebina: talvolta come punto di partenza, talaltra come destinazione oppure semplicemente come punto di transito; dall’altra cercheranno di metterne in luce le peculiarità. Se – ad esempio-– è vero che l’aliyah è un fenomeno caratterizzato da specifiche condizioni politiche ed ideologiche, gli storici hanno raramente considerato l’esodo degli ebrei maghrebini in relazione alle altre migrazioni di massa dell’era post-coloniale.
“Ambizione di questo convegno – dichiarano gli organizzatori – è di aprire nuove strade di ricerca, al fine di cogliere la complessità del sistema sociale e delle forze economiche globali, che tanta parte ha avuto nel definire le trasformazioni storiche delle società maghrebine. Tutte le storie di migrazioni, tra le quali quella ebraica spicca per il potenziale modernizzatore, che hanno attraversato queste zone le hanno profondamente segnate. Tutte insieme, con le loro diversità, concorrono a formare l’identità del Maghreb”.
I promotori principali dell’evento sono la Comunità dei marocchini emigrati all’estero e il Centro Jaques Berque per gli studi in scienze umane e sociali. Tra i partner, insieme a centri di ricerca universitari e istituzioni politiche e diplomatiche di tutto il mondo, figura anche il Consiglio delle Comunità ebraiche del Marocco. La presidenza onoraria del convegno è conferita ad Albert Memmi, scrittore e saggista ebreo nato a Tunisi nel 1920 ed emigrato in Francia, laureato in filosofia alla Sorbona. Tale scelta è fortemente simbolica, poiché Memmi ha una storia da migrante e la sua identità personale ed intellettuale si colloca all’incrocio di tre differenti culture.
I lavori proseguiranno per quattro giorni. Verranno presi in esame in modo dettagliato diversi periodi storici, tutti quanti attraverso lenti disciplinari diverse: s’intrecceranno ricostruzioni storiche, analisi sociologiche ed economiche, prospettive culturali e religiose, percorsi individuali e collettivi.
Non mancheranno excursus letterari e artistici.
Il corpus di relatori si presenta quantitativamente e qualitativamente molto nutrito. Ottantrè gli studiosi che confluiranno ad Essaouira, provenienti da università, musei e centri di ricerca di America, Francia, Israele, Marocco, Tunisia, Algeria, Italia, Canada e Portogallo. Nella sessione di venerdì mattina è previsto anche l’intervento della storica del Centro di documentazione ebraica contemporanea Liliana Picciotto, la quale parlerà degli ebrei libici tra il nazionalismo arabo e il fascismo italiano (1922-1948).
Manuel Disegni