Comix – Magneto, The testament
Nel 2008 la Marvel pubblica una miniserie in qualche modo risolutiva sulla storia di uno dei suoi personaggi più famosi e controversi. Ne avevamo parlato l’anno scorso di Magneto e del tema della Shoà così come è apparso nelle storie dei fumetti dei mutanti in tutti questi anni.
Il personaggio era rimasto in questi anni avvolto nel mistero, la sua storia era incompleta e troppo diluita nei decenni di storie degli X-Men. Così Greg Pak e Carmine Di Giandomenico hanno realizzato una storia estremamente profonda, intensa e completa sulla sua giovinezza. Non troviamo i mutanti, non troviamo il buon Xavier a confrontarsi con gli ideali di Magneto. Chi abbiamo di fronte è un giovane ragazzo, Max Eisenhardt che vive con con il padre e il resto della famiglia nella germania nazista. Attraverso le vicende della sua famiglia Pak ha raccontato l’avvento del nazismo, la presa del potere, i maggiori eventi tragici dell’epoca fino all’invasione della Polonia, e l’internamento ad Auschwitz-Birkenau dove Max farà parte di un sonderkommando.
Ogni volta che Max partecipa a un evento storico realmente accaduto Pak si sofferma a darci informazioni, precisazioni per istruire il lettore. Carmine Di Giandomenico non ha limiti nel disegnare le tavole: passa da un primo piano a una panoramica senza perdere la precisione, l’attenzione al dettaglio che palesi il fatto, il sentimento del personaggio, la sua tragicità. Le frequenti splashpage ci assalgono buttandoci in faccia il dramma della Shoà.
Il volume, sia nell’edizione italiana quanto in quella in lingua inglese, contiene un ricco apparato bibliografico con commenti sulle varie fonti a cui gli autori si sono ispirati per la maggiore precisione nella costruzione della storia. Di particolare interesse nell’edizione statunitense è una Teacher’s Guide, una breve guida per gli insegnanti al fine di aiutare gli studenti ad approfondire il tema della Shoà con obiettivi didattici, argomenti e ricerche per approfondimenti.
Max Eisenhardt è l’origine di Magneto. Come nasce un personaggio di questo spessore? Fin ad oggi si erano sommati indizi vari, briciole di storie in storie in questi decenni. Ma ora Magneto ha una origine profondamente radicata nella Storia, profondamente tragica. E soprattutto incarna un desiderio, l’ultimo sussulto dell’uomo Max Eisenhardt prima di diventare Magneto: ‘don’t let this ever happen again’ (non permettete che accada di nuovo).
Di fronte al padre che rinviava sempre la decisione di scappare, la sua difficoltà a capire che tutto stava andando a rotoli, Max capisce che per difendere i mutanti, bisogna cambiare atteggiamento. Ecco perché i Mutanti Malvagi, ecco perché il rifiuto, almeno iniziale, ad aderire a un piano di convivenza pacifica di Xavier. Ecco perché non si fida degli umani… normali. Proprio quella normalità pretese di decidere chi ha diritto di vivere e chi no.
In appendice una storia in bianco e nero di Neal Adams e Joe Kubert su Dina Babbitt, obbligata da Mengele a ritrarre i volti delle sue vittime. Dopo la guerra la donna ha scoperto che i suoi disegni si erano salvati e al momento sono custoditi dal governo Polacco che non vuole restituirli alla Babbitt. Le tavole di Kubert sono un tentativo di sensibilizzare il mondo dei fumetti a questo diritto negato.
Andrea Grilli