nessuno è immune…

Tragedia nelle stanze del potere. Così potrebbe essere definita, in termini attuali, la storia della parashà di Sheminì che leggeremo questo Shabbat. E’ la storia dei due figli del gran sacerdote Aharon, destinati alla sua successione, che per un incidente tecnico vengono fulminati in un momento speciale della grande cerimonia di consacrazione del nuovo spazio sacro. La tradizione non ha mai smesso di porsi domande e dare risposte su questo episodio tanto tragico quanto misterioso; un esempio della ricchezza di queste analisi l’ha dato ieri in questa sede rav Locci. Aldilà delle interpretazioni, tutte dense di significati, resta il fatto e il messaggio principale: non solo nessuno è immune dalla sanzione, ma proprio chi è più vicino al Sacro è soggetto al controllo e alla punizione severa per atti che sarebbero di minore importanza se compiuti da altri. E davanti alla manifestazione del terribile, la risposta giusta è quella elevata e umanissima del padre colpito: waiddòm Aharon, Aharon rimase in silenzio.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma