Est – Tragedia aerea, addio a tre uomini che credevano nel valore della Memoria
Tra i 96 passeggeri dell’aereo presidenziale polacco precipitato a Smolensk c’erano alcune persone che avevano deciso di combattere per preservare il valore della Memoria. Come riporta una nota pubblicata sul sito del Museo di Auschwitz – Birkenau, almeno tre vittime della tragedia avvenuta in terra russa erano attivamente impegnate in quella battaglia così difficile da affrontare in un paese spesso indifferente ed insofferente come la Polonia. Una di queste persone speciali era lo storico Tomasz Merta, sottosegretario di Stato aggiunto presso il Ministero della Cultura e del patrimonio nazionale. “Un uomo di straordinaria profondità e comprensione – si legge nella nota – che si è sempre battuto con grande sacrificio per la causa della Memoria e per l’educazione delle nuove generazioni”. Si apprestava a raggiungere Katyn anche Andrzej Przewoźnik, sottosegretario responsabile dei monumenti ai caduti della Seconda Guerra Mondiale e membro del Consiglio dello stesso Museo di Auschwitz – Birkenau. Era stato uno dei primi politici polacchi ad intervenire pubblicamente in seguito al furto dell’insegna posta all’ingresso del campo di concentramento. In quelle ore (era la mattina dello scorso 18 dicembre) aveva pronunciato parole dure ed inequivocabili: “Si tratta di un atto di vandalismo che non ha eguali nella storia”. Tra le vittime viene ricordato anche il prete Roman Indrzejczyk, cappellano personale del presidente Kaczynski, che il 27 gennaio di quest’anno si era recato a Birkenau ed aveva recitato la preghiera Eternal Rest in memoria dei milioni di esseri umani sterminati dai nazisti e dai loro alleati.
Adam Smulevich