Qui Ferrara – Al via la grande Festa del libro ebraico
“La minoranza ebraica può ancora dare moltissimo al Paese. Speriamo di riuscire, attraverso il nuovo Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah, a far conoscere meglio le potenzialità e di riuscire a dare un contributo al dibattito culturale nazionale”. Così Riccardo Calimani, presidente del Meis, ha dato il via questa mattina a Ferrara alla prima giornata della Festa del libro ebraico in Italia che si conclude mercoledì.
Promossa dal Meis, il Museo nazionale dell’ebraismo italiano e della Shoah che nel giro di pochi anni troverà posto nel comprensorio di via Piangipane che un tempo ospitava le carceri, la manifestazione punta a trasmettere l’importanza di questa realtà che, pur in fase di costruzione, ha l’ambizione a porsi come laboratorio culturale dinamico. A segnalare questo ruolo attivo anche la sede dell’inaugurazione, cui hanno preso parte il sindaco di Ferrara Tiziano Tagliani, la presidente della Provincia Marcella Zappaterra, il prefetto Provvidenza Raimondo, il direttore scientifico del Meis Piero Stefani, rav Luciano Caro, Riccardo Calimani e il presidente UCEI Renzo Gattegna. La Festa del libro si è infatti aperta nella raccolta Sala estense dove un tempo, ha ricordato Stefani, gli ebrei erano costretti ad ascoltare le prediche coatte.
Il rapporto di Ferrara con la realtà ebraica, ha sottolineato il sindaco Tiziano Tagliani, ha visto momenti molto favorevoli e periodi drammatici. “Si tratta di una contraddizione forte che vorremmo riuscire a ricucire in un rapporto stabile con la cultura ebraica. La Festa del libro è un momento davvero importante per Ferrara. Oggi leggiamo la prima pagina del libro del Meis ed è per noi motivo di grande orgoglio”. Il modello del Meis, ha sottolineato Renzo Gattegna, sarà dinamico. “Il nascituro Museo non si esaurirà non sarà solo un ricordo del passato ma costituirà un centro vivo di studio, ricerca e divulgazione”. Nulla di meglio dunque che partire dai libri per raccontarsi agli altri. Il popolo ebraico, ha ricordato infatti il rav Caro, intrattiene con il libro (o meglio con il libro per eccellenza, la Bibbia) un rapporto strettissimo che sembra trovare grande riscontro nel pubblico. Sono infatti tantissimi, ha detto Calimani, i libri di carattere ebraico che ogni anno escono in Italia, spesso con significativi successi di vendita.
A suggellare il via alla manifestazione, l’apertura nella sala d’onore del Comune di Ferrara della mostra Le origini del libro ebraico in Italia, curata da Gadi Luzzatto Voghera, che propone fino al 30 aprile una selezione di opere rare: incunaboli, cinque centine ed edizioni rare. In esposizione numerose cinquecentine del Centro bibliografico UCEI appartenenti al Collegio rabbinico italiano.
Ma il cuore della Festa è a pochi passi dal suggestivo palazzo comunale, nel Chiostro di San Paolo, dove protette dalle volte antiche si estende una grande libreria d’argomento ebraico. Sono romanzi, saggi, poesia, libri per ragazzi, opere contemporanee o volumi della tradizione: un’immensa carrellata di volumi delle più diverse case editrici per un totale di 1500 titoli, tutti da leggere o quanto meno da sfogliare.
Daniela Gross