indipendenza…
I giorni dell’Omer, che anticamente dovevano essere dedicati a un’attesa serena di Shavuot dopo Pesach, si sono trasformati, nel corso della storia, in giorni austeri, offuscati dal ricordo misterioso della scomparsa di un’intera generazione di studenti, allievi di Rabbì Akiva. Che poi tanto misterioso non è, perché probabilmente si tratta della fine dell’indipendenza ebraica sotto Adriano, con i massacri che la accompagnarono. Mille anni dopo, negli stessi giorni del calendario ebraico, i crociati diretti in Terra Santa fecero scempio delle Comunità ebraiche che incontravano nelle loro marce gloriose, aprendo un nuovo sanguinoso capitolo – mai chiuso veramente – dei rapporti cristiano-ebraici. E’ su questo sfondo storico che oggi, alla vigilia di Yom haAtzmaut, si celebra il triste giorno dedicato ai caduti nelle guerre che lo Stato d’Israele ha combattuto per affermare e difendere la sua esistenza. Un ricordo necessario e doveroso ma anche un’occasione per riflettere sul senso delle grande rivoluzione che stiamo vivendo e della quale forse non ci rendiamo conto.
Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma