Qui Firenze – Il nuovo Consiglio tra continuità e cambiamento
“Dare continuità a quello che di buono è stato fatto negli anni precedenti ma rivedere criticamente alcuni aspetti che si possono migliorare”. Guidobaldo Passigli, neo presidente della Comunità ebraica di Firenze, si presenta così. Parole di un uomo che nonostante l’età non proprio tenerissima (71 primavere alle spalle) rappresenta una new entry da queste parti: la sua unica esperienza in Consiglio risale agli anni Ottanta. A lui il difficile compito di succedere a Daniela Misul (nominata vicepresidente insieme a Franco Ventura), che negli ultimi quattro anni è riuscita a consolidare ulteriormente i rapporti con il mondo delle istituzioni e con la società civile (le oltre 2000 persone presenti alla cerimonia che un paio di settimane fa ha restituito agli ebrei fiorentini e alla cittadinanza un Tempio finalmente restaurato e illuminato parlano chiaro).
Imprenditore stimato anche a livello nazionale, Passigli ha dedicato la sua vita a diffondere cultura ebraica: lo ha fatto in qualità di direttore della gloriosa Tipografia Giuntina, azienda di famiglia in cui era entrato oltre mezzo secolo fa. Adesso che la tipografia ha cessato l’attività di produzione grafica e gli impegni professionali si sono fatti meno pressanti, lavorare full time per la collettività ebraica fiorentina è diventata una possibilità concreta. “Nel passato mi era già stato chiesto di presentare la mia candidatura – racconta – ma per via dei numerosi impegni avevo sempre rifiutato”. Ora la grande occasione che con tutta probabilità sognava da tempo: gioia e orgoglio di essere il rappresentante degli ebrei fiorentini glieli si leggono negli occhi che brillano di sobria felicità.
Il suo primo pensiero è per i risultati elettorali della scorsa settimana: “L’alta percentuale di votanti (il 47,34% degli iscritti si è recato alle urne) è un segnale di vitalità che è importante cogliere”. Ecco come spiega il risultato del voto: “Tra gli iscritti c’era un forte desiderio di rinnovamento”. La prova? “I tre candidati che hanno ottenuto il maggior numero di consensi sono volti nuovi rispetto allo scorso mandato”. Voglia di rinnovamento dunque, ma anche volontà di proseguire con quanto di buono è stato fatto negli ultimi anni. Passigli sottolinea che nonostante il cambio al vertice “non è stata una votazione contro il Consiglio uscente”. E cita la riconferma di tre vecchi consiglieri (Misul, Coen e Bandinelli) che definisce “pilastri” a supporto della sua constatazione. Ha poi parole di grande stima e apprezzamento per la presidente uscente: “Daniela ha fatto un bel lavoro”.
Il neo presidente è decisamente ottimista per il futuro: “Siamo una bella squadra, penso proprio che faremo bene”. Al momento la maggioranza delle deleghe è stata assegnata ma alcuni incarichi restano ancora in sospeso. Come la gestione dei cosiddetti Grandi Eventi (Giornata Europea della Cultura Ebraica e Giorno della Memoria) e altri compiti di alto profilo e grande responsabilità. In attesa che tutti i nodi vengano sciolti (si attende la prossima riunione del Consiglio prevista per giovedì) Passigli annuncia che sarà un presidente comprensivo ma rigoroso. Lo aveva già anticipato in campagna elettorale e lo ribadisce nuovamente: “Voglio più austerità”. Austerità che vuol dire “attenzione nelle spese, nelle scelte, nei comportamenti, nei risultati e nei messaggi rivolti alla società esterna”. Fa un esempio per chiarire il suo concetto di rigore: “Meglio partecipare ad un numero minore di manifestazioni non organizzate dalla Comunità se questo vuol dire evitare di trascurare qualcosa di più prettamente nostro”. Poi elenca due tra gli obiettivi principali del nuovo Consiglio: risanamento economico e finanziario della Comunità e maggiore coinvolgimento dei giovani. Si sofferma sull’ultimo punto: “I tanti giovani che sono venuti a votare rappresentano un motivo di felicità e un segnale positivo per il futuro”. Ma se quella dei giovani e le altre sfide da affrontare saranno vinte molto dipenderà dal funzionamento efficiente e collegiale degli organi comunitari. C’è una importante novità in tal senso: Passigli ha voluto che la Giunta (di cui fanno parte lui e i due vicepresidenti) non svolgesse un ruolo autonomo dal Consiglio. La principale differenza con il passato? “Da adesso in poi la Giunta si occuperà di adottare i provvedimenti decisi di volta in volta dal Consiglio e lavorerà sugli argomenti da proporre alle riunioni successive”. In questo modo “la Segreteria sarà in costante movimento e i risultati ottenuti migliori”.
Il nuovo Consiglio della Comunità ebraica di Firenze (deleghe finora assegnate)
Guidobaldo Passigli (presidente): ufficio rabbinico, rapporti con l’UCEI
Daniela Misul (vicepresidente): rapporti con esterno, istituzioni, scuole, enti locali.
Franco Ventura (vicepresidente): personale, segreteria, organizzazione del lavoro, sicurezza sul lavoro, vigilanza della casa di riposo
Renzo Bandinelli: cimitero, gestione posti, eventi culturali
Gadiel Liscia: culto, tempio, giovani
Silvia Bemporad: educazione, scuola, Talmud Torà, mensa
David Fargion: pratiche legali, assicurative, patrimonio immobiliare, anagrafe e contributi
Daniele Coen: bilancio e finanze, rapporti bancari, economato
Mauro Di Castro: Comunità di Siena, rapporti altre realtà ebraiche, sicurezza.
Adam Smulevich