Qui Firenze – Perché bisogna ricordare

Non una mera celebrazione ma una grande opportunità per riflettere in modo critico e costruttivo sulla Memoria. Nasce con queste premesse Perché ricordare: Un incontro sulla Memoria, iniziativa organizzata dalla Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Firenze (Unifi) in collaborazione con la Regione Toscana. L’appuntamento è a partire dalle 15.45 di oggi pomeriggio nella Sala Comparetti della medesima Facoltà (la sede è in Piazza Brunelleschi 4).
Ida Zatelli, docente di Lingua e Letteratura Ebraica e organizzatrice dell’evento odierno, svela il filo conduttore del meeting: “Al centro del dibattito ci sarà il concetto di raggiustamento del mondo dopo la Shoah che fu così ben trattato da Emil Ludwig Fackenheim nel suo libro Mend The World. Ci chiederemo cosa possiamo fare attivamente e non solo cosa dobbiamo celebrare. Lo faremo senza retorica. Rifletteremo inoltre su quale sia il modo migliore per trasmettere la Memoria alle nuove generazioni, che spesso non conoscono o sono comunque poco interessate ai fatti”.
La professoressa sottolinea un aspetto di non poco conto: “Questa iniziativa dimostra l’impegno preso, almeno in Toscana, di fare Memoria tutto l’anno e non solo in una data istituzionalizzata”.
La scaletta dell’incontro prevede i saluti di Michele Papa, prorettore vicario dell’Università di Firenze, e quello di Franca Pecchioli Daddi, preside della Facoltà di Lettere. Toccherà poi a Ugo Caffaz, direttore generale delle Politiche Formative, Beni e Attività Culturali della Regione Toscana, introdurre ospiti e temi che verranno trattati nelle ore successive. Il primo a parlare sarà Daniel Vogelmann, direttore della Casa Editrice Giuntina e figlio di Shulim, uno degli oltre mille ebrei salvati da Oskar Schindler, il Giusto tra le Nazioni a cui Steven Spielberg ha dedicato il suo film più celebre e amato. Seguiranno gli interventi della professoressa Zatelli, una riflessione sul tema biblico della sofferenza del giusto, e quello dello studioso (e collaboratore di Pagine Ebraiche) Alberto Cavaglion, che cercherà di definire il concetto di zona grigia introdotto da Primo Levi. Concluderà la giornata Massimo Giuliani, docente dell’Università di Trento, che approfondirà il tema filo conduttore del pomeriggio: riparare il mondo dopo Auschwitz.

as