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Parigi. La grande mostra al Musée d’Orsay dal titolo “Crime e chatiment” (Delitto e castigo) riscuote un enorme successo.. Dipinti, disegni, sculture che, come sottolineano i curatori, non giustificano né denunciano il Male, ma trasmettono il fascino per il crimine, un soggetto privilegiato dagli artisti i quali si interrogano anche sul castigo considerato a sua volta un altro crimine. I visitatori procedono di sala in sala compostamente bisbigliando commenti. Raramente sono impressionati dalla descrizione della sofferenza che trasmettono quei dipinti così fedeli alla realtà da sembrare istantanee in punto di morte. Sulla riva destra della Senna, nel cuore del Marais al Memoriale della Shoà c’è un’altra mostra “Filmer le champ” dedicata ai tre registi – Ford, Fuller e Stevens – che riveleranno al mondo l’orrore dei campi di concentramento nazisti documentando Dachau e l’avanzata delle truppe alleate. I filmati, che saranno proiettati come prove a Norimberga nel novembre 1945, condizioneranno successivamente il percorso artistico dei tre registri ma anche il nostro lessico e la nostra riflessione sull’uomo: “dall’atroce” ai “campi di sterminio”.

Sonia Brunetti Luzzati, pedagogista