Rav Toaff 95 – La grande festa
Mentre saliva, accompagnato dai figli, sul palco, rav Toaff aveva il solito sorriso ironico, forse sorpreso anche lui da quanti, politici, imprenditori e alte autorità ecclesiastiche sono venuti ad augurargli “buon compleanno” ieri sera, all’hotel Cavalieri Hilton di Roma a Monte Mario. Per l’occasione il rabbino emerito di Roma ha donato l’uso del proprio nome alla Fondazione per la cultura ebraica che è stata presentata nel corso della serata.
Il Rav è rimasto sul palco circondato da una schiera di bambini delle Scuole ebraiche di Roma che lo hanno festeggiato con canti e momenti di grande affetto.
Presentatore d’eccezione, il direttore del Tg5 Clemente Mimun, che come detto dal Presidente della Comunità ebraica di Roma Riccardo Pacifici, ha accettato l’incarico per onorare il nome del rav Toaff. Di grande importanza i messaggi di auguri letti ad inizio serata da Cesara Buonamici, giornalista del Tg5, dopo i canti del coro della scuola ebraica, inviati dal Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, da quello emerito Ciampi e dal presidente del Consiglio.
Il presidente Napolitano si è associato ai festeggiamenti indicando in Toaff una “altissima personalità dell’ebraismo italiano del nostro tempo. Ci ha trasmesso un insegnamento che ogni uomo del nostro tempo deve fare proprio, se ha a cuore i destini di un mondo così ricco di paure , come di speranze”. Anche il presidente del Consiglio gli ha reso omaggio, “ il suo esempio e il suo impegno nella promozione dei valori dell’ebraismo, che sono alla base delle nostre comuni radici, sono sempre stati un punto di riferimento nella mia attività di governo”.
Ciampi ha ricordato le comuni origini livornesi con il rabbino, cercando proprio in questa città l’apertura verso l’altro e la tolleranza che hanno caratterizzato oltre mezzo secolo di cattedra rabbinica del Rav.
Una volta esaurita la lettura dei messaggi arrivati dalle istituzioni è stato chiamato sul palco padre Georg Gaenswein che ha letto un messaggio del Pontefice Benedetto XVI, di cui è segretario, “il Signore, nei suoi misteriosi disegni, ha voluto che ella sperimentasse in maniera singolare la sua salvezza divenendo un segno di speranza per la rinascita di molti suoi fratelli” ovviamente ricordando l’impegno di Rav Toaff nella promozione di relazioni fraterne fra ebrei e cattolici.
Terminati gli applausi, Mimun ha chiamato sul palco, Ermanno Tedeschi che ha presentato la Fondazione per la cultura ebraica di cui è presidente e, ringraziando per la nomina e l’alto incarico ricevuto, ha premiato Gavriel di Segni, creatore del logo per la fondazione, elogiandolo per aver devoluto alla Deputazione ebraica il premio in denaro messo in palio.
Rav Riccardo di Segni che ha succeduto rav Toaff alla guida della comunità ebraica di Roma, partendo da una citazione della mishnà di Pirkè Avot ”La Torah è così grande che dona la vita a chi la mette in pratica sia in questo mondo che nel mondo futuro” ha parlato di Rav Toaff nel suo aspetto che forse più difficilmente è emerso al mondo esterno, quello di maestro di Torah, ricordando la sua capacità di insegnare Torah a generazioni di studenti.
Il gesto del rabbino capo di Roma di stringere affettuosamente le mani del suo predecessore, ha costituito un commovente segno di continuità ideale. Il presidente della Comunità Riccardo Pacifici ha parlato del rav come un punto di riferimento anche per lui quando da giovane militante del Movimento culturale studenti ebrei cercava di imporre le ragioni di Israele all’attenzione dell’opinione pubblica. Rav Toaff ha detto Pacifici “ non ci ha mai negato la sua Berachà sostenendoci dietro le quinte”.
Uno degli interventi più applauditi è stato quello del professor Andrea Riccardi , fondatore della Comunità di Sant’Egidio, impegnata sul frotne della pace e del dialogo ebraico cristiano, che ha parlato anch’egli della vita di Toaff come di un messaggio di speranza sulla possibilità di esser “uomini umani” nonostante il secolo buio, l’odio e le persecuzioni. Per Riccardi, Toaff ” Ha mostrato la gioia di vivere ed esser ebreo” e “la sua sapienza di vita e la sua ironia sono un insegnamento per tutti” concludendo con le parole dello stesso Rav Toaff “fai felici gli altri perché se son più felici gli altri sono felice anche io”.
Anche il sindaco di Roma Gianni Alemanno ha salutato brevemente dal palco, facendo gli auguri al rav e guardando a lui come un punto di riferimento per la città e il paese, dopo di lui si son succeduti sul palco.
Renata Polverini, neopresidente della Regione Lazio e Nicola Zingaretti presidente della Provincia.
Al termine è stato proiettato un documentario di Emanuele Ascarelli e Milko Duiella per riannodare i fili della storia di Rav Toaff attraverso il materiale presente negli archivi Rai e presentato il libro “Elio Toaff, un secolo di vita ebraica in Italia”, curato dalla storica Anna Foa.
Daniele Ascarelli