L’Inquisizione “fabbrica” di marrani?

Penso anch’io che Anna Foa abbia ragione a proporre un “caute” dinanzi all’estensione del termine “marrano” alla nostra realtà contemporanea (l’Unione informa di lunedi). Il fenomeno cinque-settecentesco può avere introdotto alcune modalità odierne di rapportarsi alla religiosità, ma la sua complessità non si esaurisce certo in quello che noi oggi definiamo “marranesimo”. Per dimostrare quanto vasto e articolato fosse il panorama del passato dovremmo per esempio poter ritornare anche al “finto marrano” a colui, cioè, che dinanzi all’Inquisizione dichiara di credere nella “Legge di Mosè”, non credendoci affatto, ma nella speranza di abbreviare e di facilitare le procedure processuali. Avremmo in questo caso ben altre e ben diverse indicazioni su cui riflettere, non tanto alla luce del nostro ebraismo, ma della nostra triste vita politica…

Myriam Silvera