Comix – Tamir Shefer

Nel 1999 esce sul mercato una antologia molto strana Comix 2000, pubblicata dalla Association, che raccoglie in 2000 pagine storie senza testi. Molti autori francesi, ma anche provenienti da tutto il mondo, compresa ovviamente Israele grazie a poche pagine, ma significative, di Tamir Shefer.
Nato negli Stati Uniti, San Francisco, nel 1963, si trasferisce nel 1970 con la famiglia in Israele. Dopo il servizio militare, prende il Bachelor of Arts in Industrial Design from Bezalel e successivamente inizia la sua carriera di illustratore e fumettista. Ora vive a Jaffa con la moglie e le figlie (nell’immagine il Tara Building di Tel Aviv).
La sua produzione è particolarmente vasta e riguarda sia copertine di riviste, murales, scenografie teatrali, installazioni, fumetti, oggetti di design come piatti e chiavette usb. Il suo stile è caratterizzato da un forte legame con la pop-art statunitense di Keith Haring, tanto per citare il più famoso. La linea di Shefer è più ricca di elementi, meno sintetica e con un taglio profondamente narrativo, ma sempre con derive astrattiste. Alcuni sue copertine richiamano Picasso, altre sono cariche di ironia e forse un colpo di critica a certi modelli sociali e di identità. Alcune copertine di riviste di informatica giocano sulle paranoie dei nerd per esempio.

Un aspetto decisamente specifico di Tamir Shefer è la produzione didattica che grazie al suo stile assume un carattere scansonato e solare. Usa colori sempre molti vivi, mentre quando opera con il bianco e nero, mantiene la lezione della pop-art di disegnare con precisione i confini dei due estremi cromatici per definire le forme.
Un Pasover Hagadà assume toni leggeri, allegri, tutto è colorato compreso il testo e le cornici delle pagine. Anche questo è uno stile di Shamir che è frutto della cultura dei graffiti, non esiste una gabbia grafica, tutto è disegnabile, tutto è illustrabile. Forte spinta grafica. Forte espressività creativa e dinamica, cromatica. Queste sono le parole che possono raccontare Tamir Shefer.
Le sue opere possono essere osservate sul sito http://www.tamirshefer.com

Andrea Grilli