Da una riva all’altra, a forza di braccia

“Sono tanti i motivi che mi hanno spinto a scegliere Israele: questa terra rappresenta, pur nei suoi travagli e delle sue mille contraddizioni, la ricerca di una convivenza tra anime diverse, il tentativo di comporre una sintesi tra laceranti diversità, il simbolo di una pace ricercata e necessaria, condizione fondamentale per una vita serena e costuttiva.” Sono le parole di Salvatore Cimmino il nuotatore disabile napoletano che ha attraversato per tutta la sua lunghezza il lago di Tiberiade – ricorrendo essenzialmente alla forza delle braccia dato che è amputato di una gamba. Cimmino non è nuovo ad imprese di questo tipo perché ha già attraversato a nuoto lo stretto di Messina, lo stretto di Gibilterra e il canale della Manica.
Per l’occasione lo sportivo italiano ha scelto un tragitto altamente evocativo, partendo da Kefar Nahum per arrivare alla sponda meridionale di Ein Gev sul lago di Tiberiade. Ad accompagnare il nuotatore, Piero Abbina, Antonello Manetti, Nora Alkabes, Filippo Tassara, Giovanni Giordano e Ciro Cimmino mentre sulla sponda del lago di Tiberiade ad incoraggiarlo c’era anche una delegazione di Tsad Kadima, l’associazione che in Israele aiuta (senza distinzioni di religione o nazionalità) il percorso formativo dei bambini dai due anni in su che soffrono di lesioni cerebrali, guidata da Alessandro Viterbo e da suo figlio Yoel.
“Il mio intento – ha detto alla partenza lo sportivo italiano – è di rafforzare le relazioni fra Italia e Israele e di attirare l’attenzione sui diritti dei disabili nel mondo, dimostrando che anch’essi possono condurre una vita normale”.
Cimmino è sceso in acqua in primo mattino, dove lo attendevano alcune imbarcazioni e altri nuotatori decisi ad incoraggiarlo. La traversata – della lunghezza di oltre 15 chilometri – si è svolta secondo i piani prestabiliti: la temperatura era tiepida, e le correnti moderate. Dopo tre ore e mezzo il nuotatore del Circolo Canottieri Aniene di Roma ha raggiunto Ein Gev, dove in suo onore è stata tenuta una cerimonia a cui hanno preso parte personalità locali, il ministro consigliere dell’Ambasciata di Italia Gabriele Altana e rappresentati dell’Istituto Technion di Haifa.
“In Israele, ha osservato Cimmino, la ricerca scientifica relativa alla bio-ingegneria è veramente avanzata: le protesi di nuova generazione, fisiologicamente sempre più vicine alle funzionalità dei nostri arti, rappresentano una conquista importante per i disabili e in questa direzione il contributo e l’ attenzione di questo paese hanno una valenza fondamentale”. La delegazione del nuotatore ha visitato il centro di Tsad Kadima a Rishon Lezion esprimendo cosi un forte sentimento di amicizia nei confronti dell’associazione che ‘mette in primo piano l’inserimento del giovane cerebroleso nella vita e nella societa’ normale’.
(nell’immagine Salvatore Cimmino con Alessandro Viterbo foto di Marco Jona)