Qui Londra – I fratelli Miliband vogliono un nuovo labour

Vacilla la leadership laburista dopo la sconfitta elettorale. Il primo ministro uscente Gordon Brown si è già dichiarato disposto a rassegnare le dimissioni dalla segreteria del partito.
In queste ore sta prendendo forma la coalizione del nuovo governo Cameron, primo tory a Downing Street da tredici anni a questa parte. Nel frattempo, sul versante labourista, già si pensa alla successione. In pole position David Miliband, il giovane ministro degli Esteri uscente che piace alla diplomazia internazionale. Assieme lui il fratello minore Ed, ministro dell’ambiente nel governo Brown.
I due fratellini della sinistra inglese sono figli dell’immigrazione ebraica: la madre, Marion Kozak, ha natali polacchi mentre il padre Ralph Miliband è un intellettuale marxista proveniente dal Belgio. In più di un’occasione David Miliband, pur dichiarandosi ateo, ha sottolineato la rilevanza che le origini ebraiche hanno avuto nella formazione della sua identità, anche politica, poiché l’hanno reso più partecipe alle questioni delle minoranze.
Dopo gli studi economia, filosofia e politica a Oxford, David Miliband si butta in politica all’inizio degli anni Novanta ed entra nelle grazie dell’ex premier Tony Blair, fino a diventarne il pupillo e l’erede politico. All’uscita di scena di Blair, nel 2007, l’appena quarantenne Miliband rinuncia a contendere la segreteria del partito al veterano Brown, ma ora, “è arrivato il momento di farsi avanti”. Queste sono le indiscrezioni emerse dalla sua cerchia di amici e collaboratori. L’aplomb albionica e il galateo politico che lo contraddistinguono l’hanno reso irrintracciabile ai giornalisti inglesi: non rilascerà dichiarazioni fintanto che l’attuale leader non annuncerà ufficialmente le proprie dimissioni. Il silenzio stampa non ha impedito – anzi – a tutti i bookmakers del Regno Unito di indicarlo come il candidato largamente favorito.
Nonostante sia uno dei leader politici ebrei più influenti, nella sua carriera politica non mancano incidenti diplomatici con Israele. In più di un’occasione si è espresso a favore della creazione di uno stato nazionale palestinese come risoluzione del conflitto mediorientale, non ha esitato a chiedere il congelamento degli insediamenti nei territori. È stato oggetto di forti critiche soprattutto quando, nel dicembre 2009, ha annunciato le sue intenzioni di riallacciare i contatti con i vertici del movimento Hezbollah “col fine di persuaderli ad abbandonare la campagna di violenza contro Israele”. Si è però riabilitato anche agli occhi dei falchi di Gerusalemme grazie alla sollecitudine nel prendere le distanze dal mandato d’arresto emesso nei confronti dei dirigenti israeliani per crimini di guerra che aveva causato l’annullamento della visita di Tzipi Livni, capo del partito Kadima, in Inghilterra.
Il piccolo Miliband, Ed, titolare del neonato ministero per le energie e i cambiamenti climatici, sarà la principale spina nel fianco del fratello maggiore. Considerato “il più a sinistra dei Miliband”, Ed non ha ancora raggiunto la notorietà internazionale di David, ma in Inghilterra risulta essere molto amato. I giornali inglesi lo descrivono come un oratore pubblico più smaliziato e accattivante.
Gli altri probabili candidati alla leadership labourista sono il ministro della scuola Ed Balls, il ministro dell’interno Alan Johnson, l’ex sottosegretario di Downing street Jon Cruddas il capogruppo dei deputati labouristi alla Camera dei Comuni Harriet Harman.
Tuttavia, sia i grandi quotidiani sia i bookmakers danno per certo che la conquista della segreteria del Lobour Party si festeggerà a South Shields, un piccolo paese quasi al confine con la Scozia dove vive la famiglia Miliband.

Manuel Disegni