Qui Torino – Al via il Salone Internazionale del Libro

Al via questa mattina il ventitreesimo Salone Internazionale del Libro di Torino, la più importante manifestazione italiana nel campo dell’editoria. Seconda fiera letteraria europea per numero di espositori dopo la Buchmesse di Francoforte e prima in assoluto per numero di visitatori (lo scorso anno 307.650 presenze), catalizzerà l’attenzione di bibliofili, appassionati fino a lunedì 17 maggio. Paese ospite dell’edizione 2010 è l’India, mentre il tema che funge da filo conduttore è la memoria in tutte le sue declinazioni.
Un tema che nasce dalla constatazione di un paradosso: “Proprio nel momento in cui, grazie alle nuove tecnologie, possiamo disporre di sterminate banche dati tanto vaste come da sfidare la nostra stessa immaginazione e capacità di gestione – si legge nella scheda di presentazione della manifestazione – ci siamo accorti che il nostro rapporto con il passato si è fatto distratto, intermittente, quasi infastidito”. Gli organizzatori puntano quindi a riproporre una questione delicata e attuale, quella del rapporto fra tradizione e innovazione. La domanda che ciascuno si dovrebbe porre, nelle loro intenzioni, è questa: “Cosa conservare e cosa buttare? Proveranno a dare una risposta scrittori, giornalisti e uomini di cultura provenienti da tutto il mondo.
Nutrita la presenza prevista di intellettuali ebrei e vicini alla cultura ebraica. E sarà proprio uno di loro, lo scirttore israeliano Amos Oz, a contendere ai colleghi Carlos Fuentes e Paul Auster il Premio Salone Internazionale del Libro, riconoscimento destinato a chi, con la sua opera, abbia saputo fare della letteratura uno strumento irrinunciabile di conoscenza.
Centinaia di stand e pubblico che affluisce numeroso dalle prime ore del mattino. Molti si fermano per un pit stop nello spazio riservato all’informazione ebraica in Italia: a chi passa da quelle parti viene offerta una copia del numero di maggio di Pagine Ebraiche, che dedica al rapporto fra libri e cultura ebraica un dossier in cui intellettuali e artisti raccontano la loro esperienza.
Non è la prima volta che il giornale dell’ebraismo italiano varca le soglie della grande manifestazione culturale. Lo scorso anno l’edizione della Fiera del Libro 2009 aveva tenuto a battesimo una prima pubblicazione ebraica in formato tabloid, una sorta di numero zero di quello che sarebbe divenuto il giornale dell’ebraismo italiano. Quest’anno il punto di presenza dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane offre in ogni caso molte altre novità. I vistatori trovano in distribuzione infatti anche la gloriosa rivista culturale edita dall’Ucei Rassegna Mensile di Israel e il rinato giornale dei giovani ebrei italiani, di nuovo in rotativa da appaena qualche mese dopo una lunga sosta delle pubblicazioni.

Adam Smulevich