…totalitarismi
Noi siamo oggi siamo tempestati da una memoria bulimica, straripante, che celebra a ogni piè sospinto il culto del passato, e il cui effetto è la narcosi di qualsiasi capacità critica. Il risultato è la costruzione di una coscienza storica conformista, dove scompare il dubbio e imperano le certezze. In breve l’esatto contrario di ciò che si chiama cultura. Un sapere che si fonda sulla santificazione de filosofo-profeta, in cui il sapere umano, necessariamente limitato e finito, si trasforma in sapienza profetica, oracolare che ha come pilastro l’idea che chi critica sia un distruttore, il suo stesso diritto a parlare sia una minaccia e dunque non siano da confutare le sue opinioni, ma sia sufficiente evocare lo scandalo della sua opinione per azzittirlo. Un “nemico del popolo” che prima toglie l’incomodo e meglio è. Chi riteneva che questa condizione fosse stata definitivamente superata con la sconfitta dei totalitarismi è pregato di ricredersi. Esiste anche in assenza di totalitarismo.
David Bidussa, storico sociale delle idee