Qui Venezia – Il Consiglio vota all’unanimità Amos Luzzatto
Non è stata necessaria alcuna votazione per eleggere il nuovo presidente e la giunta della Comunità, nominati invece per acclamazione dall’intero Consiglio riunito. Amos Luzzatto è il nuovo presidente della Comunità Ebraica di Venezia, affiancato in giunta dai consiglieri Mario Gesuà Sive Salvadori e Corrado Calimani.
Salvadori e Calimani ricopriranno entrambi la carica di vicepresidente, una proposta avanzata dallo stesso presidente che ha incontrato il consenso dell’intero consiglio. Tale scelta è stata presa con l’intento di ottenere il più largo consenso e collaborazione da parte delle diverse componenti comunitarie.
Nel suo intervento di apertura, Amos Luzzatto ha affrontato le principali tematiche su cui il consiglio dovrà presto deliberare, dalla risoluzione degli eterni conflitti che hanno portato la comunità intera a una vera e propria spaccatura, alla scelta del nuovo rabbino, visto il pensionamento ormai prossimo dell’attuale rabbino capo, Rav Elia Richetti, alla linea politica e culturale che dovrà assumere il nuovo Consiglio:
“Dobbiamo fare di tutto – afferma Luzzatto – per riportare serenità all’interno di questa comunità, una comunità che negli ultimi anni ha toccato picchi di conflittualità tali da creare profonde fratture nel suo tessuto sociale”.
La bassa affluenza al voto, che ha registrato un calo di circa l’11 per cento, è un chiaro indice di disaffezione ed è la maggiore preoccupazione del nuovo presidente: “Inutile analizzare politicamente il voto, – dice Amos – il significato è evidente, gli elettori non si sentono ben rappresentati e non hanno fiducia né in questo nuovo Consiglio, né in quelli precedenti. Tocca a noi adesso dimostrare loro il contrario”.
Il presidente ha poi sottolineato il forte radicamento della Comunità ebraica nel tessuto cittadino: “La Comunità Ebraica di Venezia, nella sua specificità, è una componente essenziale della più complessa realtà veneziana. Attraverso i secoli la Serenissima ha assimilato lingue diverse, religioni, costumi di vita e nazioni, diventando una vera e propria città cosmopolita. Noi siamo qui per continuare a dare il nostro contributo in questa direzione”.
Riguardo alle relazioni con il resto del mondo ebraico, Luzzatto ha le idee molto chiare: “Vanno considerate non soltanto le relazioni interne alle comunità italiane, ma soprattutto quelle con altri centri di vita ebraica fuori dall’Italia, prime fra tutte quelle con lo stato di Israele, non con la sua politica, ma con la sua società. Quello che a noi interessa è il costume, la cultura, la produzione universitaria e libraria, i giornali e la lingua ebraica. Quest’ultima è essenziale per avere una relazione materiale e concreta con la rinascita di una cultura ebraica autoctona, propria, originale e rappresenta la chiave per poter accedere a tutta la cultura ebraica: dalla più tradizionale alla meno tradizionale, dalla Mishnà alle poesie di Bialik”.
Una posizione chiara e illuminata di un uomo che, alla tenera età di 82 anni, si è rimesso in gioco per il bene della sua Comunità. Amos Luzzatto nasce a Roma nel 1928 in una famiglia di antica tradizione ebraica: il nonno materno, Dante Lattes fu uno dei principali esponenti della cultura ebraica italiana del nostro secolo mentre il trisavolo paterno, Samuel David Luzzatto, detto Shadal, fu docente al Collegio Rabbinico di Padova ed esponente italiano della Wissenschaft des Judentums.
Per più di quarant’anni Amos ha svolto la professione di chirurgo in diversi ospedali italiani. E’ libero docente universitario e ha tenuto un corso sulla lettura ebraica del midrash presso la cattedra di Storia delle religioni all’Università Ca’ Foscari di Venezia. E’ stato impegnato per la realizzazione, presso la medesima Università, del Master europeo Socrates sull’archeologia e la dinamica della scrittura, occupandosi nello specifico della parte ebraica. Ha tenuto, presso l’Università Roma, tre corsi sul midrash e sulla dinamica del pregiudizio. Dal giugno 1998 è stato Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane fino al 2006. E’ presidente della Fondazione “Primo Levi” di Torino ed è stato direttore responsabile del periodico di cultura La Rassegna Mensile d’Israel.
Non solo medico e professore, ma anche scrittore: ha tradotto e commentato numerosi testi della tradizione ebraica dal Libro di Giobbe al Cantico dei Cantici. Ha inoltre pubblicato una serie di volumi sullo studio e la lettura dei midrashim e interessanti saggi sull’essere ebrei e sul ruolo degli ebrei nella storia e nella società d’oggi.
Michael Calimani