Qui Milano – “Risanamento e rilancio”

È soddisfatto Roberto Jarach, dopo il consiglio, mentre aspetta che la giunta sia pronta per la prima riunione. Soddisfatto per il successo che ha ottenuto la sua lista, ma anche la sua personale candidatura, che ha incassato l’appoggio di buona parte dei consiglieri di minoranza, oltre che dei membri di Ken. Nato nel 1944, ingegnere, da nove mandati membro del consiglio della Comunità Ebraica di Milano, conosce bene le sue dinamiche ed è consapevole del fatto che c’è tantissimo lavoro ad aspettare lui e la sua giunta, nonostante l’estate imminente.
Presidente, quali saranno le vostre prime mosse?
Il punto cui abbiamo dato priorità assoluta, sin dalla campagna elettorale, è il risanamento dei conti. Secondo la nostra visione, quando si tratta di gestire le finanze della Comunità, è necessario agire in termini aziendalistici, con un budget e dei vincoli precisi. Per questo, con l’assessore alle finanze Alberto Foà, ci occuperemo immediatamente della revisione del bilancio preventivo del secondo semestre 2010, con obiettivi chiari: riqualificare il debito, far quadrare i conti.
Qualcuno teme che questa politica andrà a tagliare alcuni servizi essenziali, specie per quanto riguarda la scuola della Comunità, anch’essa al centro del dibattito in campagna elettorale.
Per quanto riguarda la scuola, andrà rivalutato il rapporto costi-benefici dei vari progetti. Questo significa per esempio che non possiamo pensare di mettere in campo proposte particolarmente costose che poi alla luce dei fatti coinvolgono solo pochissimi bambini. Ma occorre precisare che questo discorso non coinvolge i servizi essenziali. Non vogliamo ridurre né qualità né attrattiva della scuola, anzi puntiamo a incrementarle, per aumentare così il numero di studenti iscritti.
E per quanto riguarda i rapporti con le altre due scuole ebraiche milanesi?
Il tema è molto dibattuto, e ce ne occuperemo senz’altro. La mia opinione è che ci siano degli spazi di collaborazione. Forse non sono amplissimi, ma esistono e vanno sfruttati.
In consiglio ha suscitato molte polemiche la scelta di nominare come membri della giunta solo consiglieri eletti con la lista Ken.
È stata una decisione che abbiamo preso in modo ragionato esaminando le varie opzioni. Prima di tutto dobbiamo considerare il risultato delle elezioni, che ci hanno conferito la maggioranza assoluta, con un mandato forte dunque, e le aspettative dei nostri elettori. Secondariamente, se si fosse deciso di nominare uno o due assessori tra gli esponenti della minoranza, si sarebbe posto il problema di quali liste scegliere, considerando che, oltre a noi, in consiglio ce ne sono cinque. Il rischio sarebbe stato quello di eccessive discussioni e poca serenità di lavoro. Questo non significa che non ci sia da parte nostra una volontà di collaborazione con tutti. La giunta rimane un organo tecnico per prendere delle decisioni. Per quanto riguarda il lavoro quotidiano abbiamo pensato di creare delle commissioni, guidate da ciascun assessore, che possano raccogliere competenze ed esperienze nei vari campi non solo degli altri consiglieri, ma anche di tutti gli iscritti della Comunità desiderosi di dare un contributo.
In una parte della Comunità, quella più osservante, esiste il timore che questa giunta non rivolgerà sufficiente attenzione alle sue esigenze, timore che è stato espresso in consiglio da alcuni esponenti della lista Per Israele.
La nostra intenzione è quella di rafforzare il rapporto con il rabbinato. Vogliamo lavorare insieme, coinvolgerlo maggiormente nella formazione delle decisioni rispetto a quanto accadeva in passato, e auspichiamo che questa confronto possa essere reciproco.

Rossella Tercatin