Israele in programma
Qualche giorno fa è arrivata una nuova stesura delle indicazioni nazionali per i licei. Tornando a dare un’occhiata ai programmi di storia, si nota che fortunatamente è ricomparsa la Resistenza (l’Italia dal Fascismo alla Resistenza e le tappe di costruzione della democrazia repubblicana), ma c’è un’altra novità tra gli eventi del secondo dopoguerra: la nascita dello Stato d’Israele e la questione palestinese. A parte l’India, Israele è l’unico tra gli Stati nati dopo la Seconda guerra mondiale a meritare una frase a sé, seppure unita alla “questione palestinese” (saranno poi contenti i palestinesi di essere ridotti a “questione”?). Si conferma anche in questo caso, come accade spesso, la tendenza a isolare la storia di Israele dal suo contesto, come se fosse possibile analizzarla senza tener conto di quello che succedeva intanto nel resto del mondo, o per lo meno negli altri Paesi mediorientali. D’altra parte non sarà un male se insegnanti e studenti saranno spinti a informarsi un po’ meglio sulle radici storiche di problemi su cui si tende troppo spesso a dissertare senza cognizione di causa. Se i nostri programmi scolastici riconoscono ufficialmente l’esistenza di Israele, forse nonostante tutto è un buon segno.
Anna Segre, insegnante