però…
Tornando sulla fallita missione degli esploratori su cui altri rabbini hanno gia scritto in queste pagine appare inconfutabile che questa delegazione ha solo riportato la verità dei fatti e di ciò che hanno visto. Quale è allora la loro vera colpa? Il fatto che alla loro relazione oggettiva hanno aggiunto un “però”! Nella Torà (Numeri, 13; 28) questa pregiudiziale è indicata con la parola “efes”. La storia degli esploratori ci insegna che posizioni precostituite nei confronti di Israele non sono purtroppo un problema limitato ai non ebrei poiché, con le dovute differenze, anche noi aggiungiamo spesso alcuni “però”. Per la Torà vivere in Eretz Israel, amare Eretz Israel, è una mitzwà che, come per tutte le altre mitzwòt, va vissuta senza “ma” e senza “però”! Non è un caso quindi che in questa tragica storia la parolina che vanifica questo primo progetto “sionistico” sia proprio “efes” che se nel linguaggio della Torà significa “però”, nell’ebraico moderno significa “zero”. Spesso aggiungere un “però” significa azzerare e vanificare tutto.
Roberto Della Rocca, rabbino