Qui Milano – Jarach: “Dopo le polemiche serve un confronto sui valori autentici della via italiana all’ebraismo”
Sorpresa e amarezza, ma anche l’auspicio di un dibattito approfondito “sui veri valori della via italiana all’ebraismo”, sono state espresse dal Presidente della Comunità di Milano Roberto Jarach riguardo ai commenti sulle dichiarazioni da lui rilasciate al quotidiano La Stampa e pubblicate lo scorso sabato. In una nota diffusa ieri in serata, il responsabile della seconda Comunità ebraica italiana si sofferma in particolare su uno specifico punto fra i tanti evocati nell’articolo, quello dei matrimoni misti.
“Sono rimasto sorpreso e amareggiato – si legge nel documento – dall’eco che qualcuno ha voluto dare a una mia frase riportata fuori dal contesto specifico dell’intervista rilasciata al giornale La Stampa, pubblicata sabato 12 giugno. Lungi dal voler rappresentare in alcun modo una mia visione sul complesso e ben più ampio tema dei matrimoni misti e del delicato tema delle conversioni a essi collegato, quella mia affermazione andrebbe letta con riferimento ai gravi problemi demografici che vedono oggettivamente tutte le comunità del mondo dibattersi con il calo degli iscritti”. “Il ragionamento, puramente statistico, evidenziava come la non soluzione del tema del recupero dei figli dei matrimoni misti porta inesorabilmente al calo di iscritti, unito per di più ai flussi migratori storici o contingenti per le situazioni economiche locali. Posso comprendere che la frase in sé, isolata da altri elementi del discorso, come spesso purtroppo avviene nei media, possa aver creato dubbi sul suo reale significato, quello che faccio molta più fatica a comprendere è perché una esigenza di chiarimenti abbia potuto trasformarsi in un così violento attacco alla mia persona e al Consiglio che ho l’onore di presiedere. Spero che possa ora possa nascere un risvolto positivo da questo incidente, con l’apertura di un dibattito approfondito sui veri valori di quella ‘via italiana all’ebraismo’ invocata da alcuni, a garanzia della sopravvivenza delle nostre Comunità negli anni a venire”.