Libertà per Gilad – Milano risponde all’appello

“La prossima volta che verremo in piazza per lui, Gilad Shalit sarà in libertà. La prossima volta dovrà essere una festa. Per questo siamo qui stasera”. È il motivo ricorrente dell’iniziativa che la Comunità ebraica e il Comune di Milano, insieme al Keren Hayesod hanno promosso, recependo l’invito dell’Unione giovani ebrei d’Italia a spegnere un monumento, il Castello Sforzesco, per ricordare il caporale israeliano nelle mani di Hamas, nel giorno in cui cade anniversario del suo rapimento. Lo mormorano i presenti, passandosi le grosse candele nere da accendere per la fiaccolata. Lo ripetono le autorità nei loro discorsi. Centinaia di persone si sono strette col cuore attorno a un giovane che da quattro anni viene tenuto in ostaggio, senza il rispetto dei più elementari diritti umani.

Nel buio ogni ragazzo si è sentito Gilad, ogni genitore ha pensato con terrore a quello che stanno passando i signori Shalit. Davanti al Castello sforzesco uno dei luoghi simbolo di Milano, ha preso la parola il presidente della Comunità Roberto Jarach “È importante essere qui ed è bello per tutti noi sottolineare il legame che la Comunità ebraica ha con la nostra città. Tutti noi siamo grati al Comune per aver sottoscritto immediatamente questa manifestazione, e in una serata come questa vogliamo far sentire la nostra voce”. Le sue parole, come quelle del presidente del Keren Hayesod Italia Samy Blanga, del presidente del Consiglio comunale Manfredi Palmeri, dell’assessore alla cultura Massimiliano Finazzer Flory e del consigliere regionale Filippo Penati hanno poi voluto ricordare le terribili condizioni in cui Gilad Shalit si trova, senza che da quattro anni nessuno possa sapere quali sono realmente le sue condizioni psicofisiche, evidenziando l’impegno dell’Italia per la sua liberazione, mentre a illuminare la calda serata milanese rimanevano solo le candele e la luna. “Oggi – ha concluso Daniele Nahum, assessore della Comunità ebraica per i rapporti con le cittadinanze – abbiamo spento le luci del Castello per Gilad Shalit, domani vogliamo essere qui ad accenderle, con lui insieme a noi”.

Rossella Tercatin