Qui Firenze – Un laboratorio per imparare e divertirsi
Imparare divertendosi. Con questo spirito alcuni giovani ebrei fiorentini dagli 11 ai 13 anni hanno appena concluso il laboratorio giornalistico del Talmud Tora, esperienza che li ha portati a respirare per una settimana l’atmosfera delle redazioni. Radio Toscana Network, Il Corriere Fiorentino, Rai Firenze: una stazione radio, un quotidiano cartaceo e la più importante emittente televisiva nazionale. Accompagnati nella visita da giornalisti ed esperti di comunicazione, i ragazzi hanno avuto un primo approccio a 360 gradi con il mondo dell’informazione. Al rientro in Comunità dalle visite fuori sede, il gruppo è stato seguito da un madrich (Adam Smulevich, praticante giornalista per Pagine Ebraiche e Moked), che si è occupato di accompagnarli nell’apprendimento di alcuni concetti e regole alla base della professione, aiutandoli nella stesura di un breve articolo.
Il laboratorio giornalistico, nato dal confronto tra la coordinatrice del Talmud Tora Barbara Giannozzi Servi e le due ex coordinatrici Marta Conti Forti e Carla Neppi Sadun, è il proseguimento ideale del laboratorio teatrale organizzato lo scorso inverno. Nel complimentarci con la Comunità ebraica di Firenze per la lodevole iniziativa, pubblichiamo alcuni estratti dei pezzi scritti dai giovani redattori in erba.
ORA DI RELIGIONE: NECESSARIA?
Pagare il divertimento dei ragazzi
L’ora di religione è stata introdotta nel 1859 per i primi due anni di elementari. Dal 1929 il regime fascista la introdusse per tutti gli anni delle scuole medie e superiori. È presente in quasi tutti gli stati europei escluse Francia, Repubblica Ceca, Slovenia e Albania, con diverse modalità, approcci e contenuti. Frutto di un accordo tra lo Stato Italiano e la Chiesa cattolica, viene considerata un’ora di svago e divertimento da tanti ragazzi. Chi ha scelto di non fare quest’ora si ritrova smistato in altre classi o in una classe più piccola con un’altra insegnante o in alcuni casi con la bibliotecaria di scuola. Non tutti esultano. Il motivo? Stare un’ora tra le aule (perché pagare una professoressa è troppo caro…) non è sempre piacevole. Molti credono che l’ora di religione si potrebbe sostituire con materie attualmente ai margini come arte, musica o inglese.
Prendiamo una classe media di una scuola pubblica fiorentina: 16 ragazzi fanno religione e gli altri 8 sono smistati nelle aule dai custodi senza poter parlare o ripassare con gli amici, come programmato invece nell’ora precedente. Anche i problemi economici non mancano: i professori non lavorano gratis. Nel 2001 circa 25000 insegnanti di religione sono costati allo Stato 620 milioni di euro e pagandoli (comunque giustamente) ci si ritrova con tagli qua e là: senza gite (perlomeno in quelle classi che non hanno professori vicepresidi), senza attrezzature (computer e televisioni), senza personale ATA (custodi e addetti alle pulizie) e senza molte altre cose.
Adele, 13 anni
TANTI AUGURI RAV TOAFF
Festeggiati i 95 anni del grande rabbino
Il rabbino Elio Toaff ha da poco compiuto 95 anni. Nato a Livorno e arrivato a Roma nel 1951, è uno dei rabbini italiani più importanti e amati. Durante la Seconda Guerra Mondiale è entrato nella Resistenza e ha anche assistito alla strage di Sant’Anna di Stazzema. Sostenitore del dialogo, è stato il primo rabbino a ricevere un papa nella sinagoga di Roma. A festeggiarlo non solo politici e istituzioni, ma anche alcuni ragazzi della scuola media Angelo Sacerdoti di Roma: al suo arrivo hanno cantato dei salmi in suo onore. Anche chi non ha avuto occasione di incontrarlo di persona può conoscerlo tramite racconti di parenti e amici. Rabbino storico della Comunità Ebraica di Roma, per gli ebrei e non solo di questa città ha significato e significa ancora moltissimo. Questi 95 anni sono stati segnati da momenti intensi. Adesso c’è solo una cosa da dire: tanti auguri caro rav.
Keren, 11 anni
MAZAL TOV BLACK EYED PEAS
Un tocco di ebraico in I gotta a feeling
Mazaltov, Lehaim: non tutti sanno che dietro al grande successo di I gotta a feeling, i Black Eyed Peas hanno introdotto un tocco di ebraico nel testo della canzone. Congratulazioni e salute sono le parole usate da David Guetta, autore di una hit che ha conquistato milioni di persone. Ma non tutti riescono a capire il vero significato di queste espressioni e quindi tendono a storpiarle con altre parole dal significato buffo o ironico: Mazaltov ad esempio diventa Maybe off. La sensazione è che la canzone sia stata compresa nel suo insieme, tranne quelle due espressioni molto meno semplici da decifrare. Recentemente un artista sconosciuto ha fatto girare su YouTube un video intitolato I got tefilin, in cui viene ulteriormente ebraicizzata la canzone I gotta a feeling con parole e immagini di ortodossi che usano i Tefillin. Decine di migliaia di contatti e centinaia di commenti di utenti: il remix della hit dei cinque di Los Angeles ha fatto il boom sulla rete.
Sara, 13 anni
MACCABI DAY: AMICIZIA E DIVERTIMENTO
Oltre cento ragazzi dalle Comunità a Firenze
Nuove amicizie e tanto divertimento. Questo il risultato di una giornata negli spazi all’aperto della palestra Virgin di Firenze, in occasione del Maccabi Day, una serie di gare amichevoli disputate il 30 Maggio 2010 tra ragazzi di molte Comunità ebraiche italiane. Una giornata dal tempo bellissimo ha favorito lo svolgimento delle gare. Significativo il fatto che i partecipanti abbiano avuto modo di staccarsi dal gruppo della propria Comunità per socializzare con ragazzi e ragazze di differenti realtà. La giornata è iniziata con la presentazione dei ragazzi e degli organizzatori. Dopo alcuni minuti di relax, questi ultimi hanno distribuito le maglie della squadre ai partecipanti. Un tabellone segnava il punteggio ottenuto dai ragazzi e i progressi ottenuti dalle rispettive squadre. Basket,calcio-tennis, pallavolo e calcio: ecco alcuni degli sport previsti nel programma. Al termine della partita di basket, tutti sotto l’albero della propria squadra per il pranzo. Birchat Hamazon e dopo ulteriori competizioni la consegna della medaglie, anche se le squadre non sono state classificate. Si è conclusa così, col sorriso, con la voglia di rincontrarsi e all’insegna della sportività, una giornata di sport e tanto divertimento sotto il cielo terso e il sole caldo di una bella giornata fiorentina.
Micol, 13 anni
Noa, 13 anni
SPORT E RAZZISMO
Quando agonismo e intolleranza vanno a braccetto
Spesso sport e razzismo si intrecciano a doppio filo. In particolare qua in Italia. Prendiamo il terzino israeliano Eyal Golasa ad esempio: ha fatto appena in tempo a visitare la Comunità ebraica di Roma che è stato subito fischiato dai tifosi laziali. Il problema è noto: l’Italia è impregnata dal razzismo e dalla xenofobia. La paura dello straniero e del diverso porta alla violenza, che non si manifesta solo con i fischi a un giocatore di calcio: casi di razzismo stanno diventando sempre più frequenti. Talvolta vi è discriminazione anche da parte dello Stato, che rende difficile la vita agli stranieri. Lo sport che molti considerano un mezzo per unire, spesso ottiene l’effetto contrario. Mario Balotelli, fortissimo centravanti dell’Inter fischiato negli stadi di mezza Italia nonostante il suo evidente talento, ne sa qualcosa. Sale la tensione e emerge la convinzione che sia necessario interrompere questo circolo vizioso per non rendere l’Italia un paese chiuso e ostile al cambiamento.
Noam, 13 anni