Shalit…

Sentendosi vicino alla fine, Moshè si preoccupò di trovare un degno successore (parashà di Pinchas, letta questo Sabato). Lo fece con un’invocazione strana al “Signore degli spiriti di ogni carne”. Il prescelto avrebbe dovuto guidare il popolo nell’andare e nel venire, e per questo era necessario l’intervento di Colui che conosce gli spiriti di ogni carne. Guidare è difficile, e guidare il popolo ebraico è da sempre una responsabilità immensa, anche se sul solo versante politico. Non ce rendiamo neppure conto. In Italia, a più di 30 anni di distanza, si discute ancora se la decisione politica di non cedere alle Brigate Rosse quando rapirono Aldo Moro fu giusta o sbagliata; fu un caso molto drammatico ma relativamente limitato. In Israele sono problemi di ogni giorno. Pensate alla responsabilità di chi dovrà decidere se e come liberare un migliaio di detenuti per violenze varie per ottenere la restituzione del soldato Shalit.

Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma