Sharansky: “Ecco i progetti di Israele”
Un fuoco di fila di incontri con istituzioni, giornalisti, giovani e meno giovani. Forse così si può descrivere la giornata romana di Natan Sharansky, presidente dell’Agezia ebraica per Israele, invitato in visita ufficiale a Roma dal presidente mondiale del Keren Hayesod, Johanna Arbib, che ha espresso “grande soddisfazione per tutti gli incontri istituzionali dai quali è emerso il grande legame esistente tra Italia e Israele”. “In particolare” ha proseguito Arbib “gli interventi del Presidente della Camera Gianfranco Fini e quello del Ministro degli Esteri Franco Frattini hanno evidenziato il valore irrinunciabile della democrazia israeliana nello scacchiere mediorientale”.
Durante l’incontro con i giornalisti Sharansky ha parlato senza mezzi termini di “ottimi risultati” riferendosi all’ultimo incontro tra Barak Obama e Benjamin Netanyahu lasciando intendere che il rapporto tra Stati Uniti e Israele è profondo e stabile nonostante le difficoltà e le incomprensioni generate dalla crisi mediorientale.
Un altro momento stimolante è stato quello con i giovani. L’incontro dal titolo “Il futuro è nelle nostre mani” è stato un momento di confronto con i futuri leader comunitari. Ampio sapzio alle proposte e le domande delle ragazzi, fra cui i rappresentanti dell’UGEI, Unione Giovani Ebrei d’Italia, che hanno rivolto all’ospite interventi creativi e propositivi. Invitata d’eccezione Ghila Castelnuovo, giovane ventiseienne laureata in informatica, che ha studiato all’Università di Gerusalemme grazie ad una borsa di studio del Keren Hayesod e ora lavora per Microsoft.
Il lungo itinerario si è concluso con una serata con la quale si è aperta la campagna 2010 del Keren Hayesod organizzatore del prestigioso evento.
Sharansky ha raccontato alcuni progetti che esprimono la nuova strategia dell’Agenzia Ebraica, uno dei più promettenti è il progetto Masà (in ebraico percorso), che punta sull’approfondimento della conoscenza di Israele ed è volto a costruire legami più forti con il popolo e lo Stato ebraico.
”Dobbiamo creare un legame con ogni ebreo che vive nella Diaspora” sembra essere questo il tema che caratterizza questa nuova linea. “Solo così saremo in grado di rafforzare il necessario legame tra identità ebraica e Israele”.
A raccogliere queste importanti sfide è stata Claudia De Benedetti vicepresidente Ucei e ora alla testa della Agenzia Ebraica in Italia, che ha accompagnato Sharansky durante una giornata impegnativa e densa di significato.
Alan Naccache