Redazione aperta: nuovi progetti, nuove sfide

Di nuovo Redazione aperta, di nuovo a Trieste, ma con un bagaglio di esperienze più ricco al seguito. Un anno fa la redazione del portale dell’ebraismo italiano, con i cinque giovani praticanti giornalisti, si riuniva all’ombra del Carso, ospite della calorosa comunità ebraica triestina. Allora tanti progetti erano in cantiere: uno su tutti, quello di un giornale ebraico nazionale che sarebbe diventato Pagine Ebraiche. Oggi quella sfida è “una realtà consolidata che fa parte delle famiglie ebraiche italiane” come sottolineava ieri sera Andrea Mariani, presidente della Comunità di Trieste, in occasione della cena di apertura delle due intense settimane che aspettano la redazione(nell’immagine il presidente Ucei Renzo Gattegna, il presidente della Comunità di Trieste Andrea Mariani ed alcuni componenti della redazione).
La valigia delle esperienze è più pesante perché dallo scorso luglio non solo è nato Pagine Ebraiche, ma è tornato a vivere, dopo anni di silenzio, HaTikwa, il giornale dei giovani ebrei italiani. “Una realtà che ha permesso di aprire un dialogo costruttivo” sostiene Giuseppe Piperno, presidente dell’Ugei. Presto, inoltre, sarà pronto un mensile dedicato ai più piccoli. Iniziative importanti, ambiziose e di grande responsabilità che sottolineano la volontà dell’Ucei di rischiare. “Dobbiamo osare di più” affermava ieri il presidente Renzo Gattegna “le nostre sono generazioni fortunate; viviamo da sessantacinque anni in pace e democrazia, abbiamo possibilità e opportunità che in passato gli ebrei e l’ebraismo non avevano. E’ necessario – continuava Gattegna – uscire dal ghetto sia fisico che mentale. L’apertura verso l’esterno, verso la società è un fattore positivo. Non dobbiamo permettere che questa finestra finalmente aperta si richiuda”. L’Ucei ha osato imbarcandosi nel grande mare dell’informazione, impegnandosi a tenere aperta la finestra sul mondo ebraico, e non solo. E i fatti, come ricorda il direttore della redazione Guido Vitale, hanno dato ragione a chi ha creduto e crede in questo progetto. “Noi siamo quello che pubblichiamo” afferma Vitale “e il nostro è un lavoro di cui possiamo essere fieri perché ogni giorno è sottoposto al giudizio di tutti”. La redazione, oltre ai giornali citati, realizza una newsletter quotidiana, l’Unione Informa, che pubblica circa diecimila pezzi l’anno.
Il fare dunque è la chiave di questo ampio progetto che rispecchia anche la filosofia della comunità ebraica triestina, con cui la redazione ha creato un feeling particolare. “La nostra esperienza – ricorda Mariani – è quella di una comunità che punta a risultati concreti. Cerchiamo di fare le cose lavorando insieme. Penso al nostro impegno quotidiano con le famiglie, ma anche al grande lavoro intrapreso con le piccole comunità limitrofe”. Trieste è l’esempio della grande rilevanza di quelle che sono considerate comunità periferiche che, sottolinea Mariani, sono parte vitale dell’Unione e non atomi dispersi in contrasto con un organismo centrale.
La vicepresidente Ucei Claudia De Benedetti, che ha aperto la serata con un messaggio trasmesso a distanza ha voluto, non potendo essere presente, inviare il suo caloroso saluto alla redazione, ai suoi collaboratori, a tutti coloro che lavorano su queste nuove iniziative: “Ho imparato a conoscervi – ha detto rivolgendosi ai redattori – attraverso il vostro impegno e condividiamo un’appartenenza e un’identità che ci rendono fieri, abbiamo una responsabilità comune che non vogliamo né dobbiamo demandare”.

Daniel Reichel