Comix – American Flagg

Nel 1983 la First Comics da alle stampe una serie dedicata a un personaggio estremamente bizzarro quanto interessante. Si tratta di American Flagg! di Howard Chaykin. Chaykin si forma nello studio di Gil Kane e Neal Adams; dopo un passato professionale nel settore commerciale, torna nel mondo dei fumetti con questa serie, che a parte la grafica estremamente particolare, introduce molti elementi della cultura pop, ma soprattutto presenta ufficialmente e dichiaratamente un supereroe ebreo, Reuben Mikhail Flagg.
La serie raccoglie, fra le altre cose, riflessioni neanche troppo velate sulla cultura reganiana, consumistica e superficiale degli anni Ottanta. Nel 1996 il governo degli Usa, i capi delle multinazionali e un manipolo di esseri umani si rifugia su Marte, dopo una serie di tragedie, lasciando la Terra in mano all’integralismo islamico, URSS e gli stati pan-africani. Dal pianeta rosso governano e commerciano con quello che rimane degli Usa e del resto del mondo. Flagg è un personaggio televisivo, cresciuto però secondo un’idea utopistica di ripristinare l’ordine e riportare il governo degli Stati Uniti sulla Terra.

La serie è caratterizzata per una forte critica alle politiche degli anni Ottanta e a una visione, strettamente fantascientifica, del futuro, che letto oggi sembra stranamente e metaforicamente ben “visto”. L’origine ebraica del personaggio non è intuibile o ipotizzata, periodicamente nella serie, per esempio nel secondo episodio, Flagg afferma la propria origine. Lo stesso autore in un’intervista rilasciata a Gary Groth ha dichiarato che non era particolarmente interessato a escludere dal proprio lavoro il suo background.
Si diceva della grafica particolare, uno degli elementi più interessanti di Chaykin è il tentativo di realizzare un prodotto realistico, dove il disegno presenta correttamente i corpi, come una struttura degli ambienti estremamente formale, classica. Però guardando con attenzione, si ha una leggera sensazione di teatralità, come se quei volti fossero in realtà delle maschere, c’è un qualcosa di finto. Ma cosa? I fumetti di Chaykin terminano con qualcosa di incompleto, se volete una antitesi grafica.

Andrea Grilli