Abu Mazen vuole tutto e subito

Avevo appena finito di scrivere questo breve articolo quando Kol Israel, la radio locale, ha annunciato che dalla Striscia di Gaza è stato lanciato un razzo di tipo “Grad” contro un quartiere di abitazioni della città di Ashkalon. Il sistema di allarme ha funzionato in tempo e non si lamentano vittime. Questo è il linguaggio di Hamas. No al negoziato, ma usa il terrorismo come al solito.
Ieri, giovedì 29 luglio, la Lega Asraba si e` riunita al Cairo e ha deciso di appoggiare il negoziato diretto fra palestinesi e Israele. Ciò non significa però la ripresa dei negoziati interrotti alla fine del 2008. Abu Mazen infatti mette due condizioni: il blocco totale delle costruzioni negli insediamenti, e l’accettazione da parte di Israele di uno Stato Palestinese nei confini ante-1967. Hamas rifiuta ogni negoziato con Israele.
La strategia palestinese rimane un punto interrogativo. Da un lato il premier Salam Fayad è riuscito a calmare la situazione: oggi si nota un notevole miglioramento dell’economia palestinese in Cisgiordania, nonché un progresso importante nella cooperazione con l’esercito israeliano. Ma Fayad qualche mese fa ha anche avanzato l’idea di proclamare lo Stato palestinese senza il beneplacito israeliano, nei confini del 1967. Ossia invece di perdere tempo in lunghi e snervanti negoziati con Israele, i palestinesi con l’appoggio della comunità internazionale, proclamano uno Stato e ottengono dalle Nazioni Unite ciò che Israele ha rifiutato. Abu Mazen dal canto suo si è probabilmente convinto che ciò che può ottenere da Israele non è sufficiente per rimanere in carica. E d’altra parte Benjamin Netanyahu sa bene che prolungare il blocco delle costruzioni oltre ottobre, rischierebbe di far crollare il suo Governo. Anzi uno degli scopi delle nuove costruzioni era proprio quello di immettere nel negoziato coi palestinesi un senso di urgenza per evitare che si prolunghi oltre misura.
Insomma ambo le parti sono prigioniere della propria opinione pubblica. Ma la più lontana dalla realtà è quella palestinese che per decenni si è abituata a ritenere possibile il ritorno dei profughi palestinesi alle loro case, sogno impossibile. Nessun leader palestinese ha avuto il coraggio di spiegare al suo popolo la verità, né ha potuto sanare il dissidio con Hamas che governa la Striscia di Gaza in barba all’Autorità Palestinese.

Sergio Minerbi