Vacanze israeliane per il cestista statunitense Amar Stoudemire

Un viaggio alla ricerca delle proprie origini: è quello intrapreso da Amar Stoudemire, tra i volti più noti del basket nordamericano, che in questi giorni si trova in Israele dove sta trascorrendo una settimana di ferie. Nato da madre ebrea, Stoudemire non ha mai approfondito più di tanto (“sono una persona spirituale piuttosto che religiosa”) le proprie radici. Anche se le vacanze in Eretz Israel, annunciato dal neoacquisto dei Knicks via Twitter, “sono un sogno che si realizza”. Era delle sue priorità d’altronde: “Israele è sempre stato in cima alla lista dei paesi che volevo visitare e quando si è presentata la possibilità non ho voluto rimandare la visita”, racconta la star della Nba al Jerusalem Post. Cena con la ragazza in un ristorante kasher di Gerusalemme subito paparazzata dai fotografi, Amar spiega ai giornalisti il senso del suo viaggio: “Sono in Israele per visitare luoghi straordinari, imparare qualche parole di ebraico, approfondire le mie origini e riposarmi in vista della nuova stagione agonistica”. Ricaricare le pile per essere al top: Stoudemire si candida a essere uno dei grandi protagonisti della prossima Nba. Dopo otto stagioni con i Phoenix Suns coronati dagli splendidi playoff del 2010 che hanno portato il team alla finale di Western Conference, dal 5 luglio Amar si è trasferito (100 milioni di dollari spalmati in cinque anni il suo faraonico contratto) ai New York Knicks, la squadra della città più ebraica degli Stati Uniti. “Forse è anche per questo che mi trovo qua”, scherza il gigante di Lake Wales con la stampa. Nel frattempo cresce la febbre tra gli appassionati israeliani, che dopo Omri Casspi, primo cestista israeliano a giocare nella Nba (l’ex baby fenomeno del Maccabi Tel Aviv veste la casacca dei Sacramento Kings), hanno trovato un altro campione per cui fare il tifo.

Adam Smulevich