Un numero verde contro il terrorismo suicida
Per il governo tedesco, dare il proprio appoggio ai musulmani che si oppongono ai loro correligionari estremisti e fondamentalisti rappresenta un’assoluta priorità. Per questa ragione, in Germania, è stato attivato Hatif, in arabo telefono, un servizio hotline per la prevenzione del terrorismo suicida. La commissione del governo federale che ha curato il progetto dichiara che il “principale obiettivo è quello di combattere la violenza praticata in nome dell’Islam”.
La gestione dell’iniziativa è affidata ai servizi segreti di Berlino, i quali hanno insistito con la componente politica della commissione per mantenere riservati i dati sugli investimenti monetari e umani. Congiuntamente l’intelligence teutonica sta lavorando anche ad un programma di protezione per chi denuncerà e testimonierà la trame delle organizzazioni terroristiche, e anche per i pentiti. “Vogliamo aiutare chi, coinvolto negli ambienti dell’Islam radicale e violento, vuole tentare di uscirne”, dichiarano i servizi.
La loro stima è che in Germania vivano e siano attivi trentaseimila estremisti, di cui alcuni potenzialmente violenti, su una popolazione islamica di oltre quattro milioni. Isolare le frange più movimentiste all’interno della comunità musulmana è la scelta strategica del nuovo governo federale. Il servizio Hatif,per rivolgersi ad un pubblico moderato il più allargato possibile, funzionerà in tedesco, arabo e turco.
L’auspicio è che l’esempio lanciato da Berlino sia seguito in tutto il mondo, islamico e occidentale. “Puntare sulla prevenzione è – spiegano i tedeschi – la strategia vincente”. Attualmente programmi simili non esistono in Europa: cercare di facilitare le cose a chi vuole voltare la faccia al terrorismo per abbracciare un Islam più pacifico è la lezione che viene dalla Germania.
Manuel Disegni