Quando lo scontro tra Iran e Israele diventa farsa

Ferragosto di medaglie per lo sport israeliano. A Budapest, nella giornata conclusiva degli Europei di nuoto, il 23enne Gal Nevo ha conquistato il bronzo nei 400 metri farfalla (seconda medaglia per Israele dopo quella di Guy Barnea nel dorso). A Singapore, città in cui si stanno svolgendo le Olimpiadi della Gioventù, Gili Haimovitz ha vinto l’oro nel taekwondo. Ma la vittoria del giovane lottatore è passata in secondo piano rispetto alla vicenda extrasportiva di cui si è reso protagonista il suo avversario, Mohammed Soleimani, che non ha partecipato alla finalissima. Ufficialmente per un infortunio, anche se la sensazione che la motivazione fornita dalla federazione iraniana nascondesse del marcio si è rivelata fondata al momento della premiazione: Soleimani, che avrebbe dovuto ritirare la medaglia d’argento, non si è presentato alla cerimonia (nell’immagine il momento della premiazione). Fingendosi malato, ha evitato al suo paese l’umiliazione di veder sventolare la bandiera israeliana più in alto di quella iraniana. Non è la prima volta che si verifica una situazione del genere: nel 2004 il judoka Arash Miresmaeli si fece squalificare pur di non combattere contro Ehud Vaks, mentre ai Giochi Olimpici di Pechino Mohammad Alirazei si rifiutò di nuotare nella stessa vasca di Tom Be’eri.
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