…persecuzione

“Il numero tatuato sul braccio e i forni crematori erano i simboli di un passato al quale guardavo con rispetto e timore. Simboli che nella mia adolescenza non conoscevano la ‘convinzione di sapere’ così diffusa e sostenuta dall’esposizione mediatica attuale. Simboli che trascinavano con sé la paura di sapere ma al tempo stesso chiedevano di definire meglio i contorni della parola persecuzione”. Questa, insieme alle risposte che abbiamo ricevuto, è forse la differenza sostanziale tra te e me spiegava Fanny, un’ebrea quasi cinquantenne, a sua nipote in una calda serata toscana.

Sonia Brunetti Luzzati, pedagogista