Qui Firenze – Una Giornata tra le eccellenze museali
Organizzare un evento che si declina sul tema dell’arte a Firenze è – si perdoni il paragone profano – come organizzare un mondiale di calcio in Brasile: il contesto di riferimento stimola a dare il meglio di se stessi e a sfruttarne tutte le potenzialità. In occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica in programma domenica 5 settembre con tema Arte ed ebraismo, la Comunità ebraica del capoluogo toscano propone alla cittadinanza un itinerario artistico inedito e una serie di attività e incontri che coinvolgono istituzioni, uomini di cultura e le più celebri strutture museali fiorentine. Un esempio su tutti: alcuni capolavori della Galleria degli Uffizi in cui sono evidenti i riferimenti alla Torah – nella lista ci sono opere di Botticelli, Tiziano e Rembrandt – saranno contrassegnati dal logo della Giornata e dalla citazione del versetto biblico a cui si riferiscono. Oltre alla Galleria degli Uffizi e alle sale comunitarie, sono coinvolte le seguenti strutture: Palazzo Vecchio, Palazzo Pitti e Gabinetto Viesseux.
“Siamo molto orgogliosi di poter usufruire di location di questo livello – commenta il presidente della Comunità ebraica Guidobaldo Passigli -. Abbiamo un programma ambizioso che si presta a sfruttare al meglio la straordinaria ricchezza artistica di Firenze”. Il presidente, insediatosi a metà aprile, rivolge un ringraziamento particolare a chi lo ha preceduto: “Il lavoro degli ultimi mesi è figlio del canovaccio predisposto dal precedente Consiglio (presieduto da Daniela Misul ndr) che è stato abile a muoversi lavorando sugli ottimi rapporti esistenti con le istituzioni e con alcuni protagonisti del mondo della cultura”. L’itinerario, ideato e coordinato da Carlo Sisi, ex direttore della Galleria d’arte moderna di Palazzo Pitti, parte dalla Comunità e dal Museo Ebraico (dove saranno esposti alcuni dipinti di Mario Cavaglieri e un ritratto del filantropo Giuseppe Montefiore realizzato da Vittorio Corcos) e prosegue nelle quattro strutture citate, mete predilette dell’incessante pellegrinaggio turistico che popola strade e piazze della culla del Rinascimento. Filo conduttore del percorso sarà l’arte e l’ebraismo, un binomio che verrà sviluppato in più direzioni: produzione artistica di pittori ebrei, rapporto degli ebrei con l’arte figurativa, pittori non ebrei in cui sono evidenti i richiami all’ebraismo.
Sarà anche la Giornata di Corrado Cagli, pittore del Novecento che fu sperimentatore di nuovi linguaggi e promotore di idee e tecniche artistiche innovative: le sue opere, donate dai figli e dall’artista negli anni Settanta, usciranno dai depositi per essere visibili in più sale museali. L’idea di Sisi ha ricevuto il via libera del sindaco Matteo Renzi, che da tempo intendeva valorizzare i lavori di Cagli. Il percorso non si esaurirà dal mattino al tramonto: “Il 5 settembre – prosegue il presidente Passigli – è solo l’inizio. Molte iniziative, tra cui l’esposizione dei quadri di Cavaglieri e le mostre allestite nei musei, si protrarranno per alcune settimane. È uno dei punti di forza del nostro programma, oltre al prestigio delle sedi coinvolte”. Il programma, dislocato in vari punti della città, avrà come fulcro delle attività la Comunità di via Farini, nel cui giardino saranno esposte le sculture di Gidon Graetz. In mattinata lo studioso Sandro Servi parlerà del tema delle festività ebraiche in alcune incisioni di Bernard Picart (1673-1733) e in altri libri olandesi del XVII e XVIII secolo. Le incisioni, a cui sarà dedicata una mostra, sono la chiave per immergersi nelle dinamiche religiose della comunità sefardita di Amsterdam e per approfondire la grande fascinazione provata dagli intellettuali del tempo, in particolare ugonotti preilluministi, per l’ebraismo. A seguire la professoressa Dora Liscia Bemporad, direttrice del Museo Ebraico di Firenze, terrà una conversazione su arte ebraica, artisti e committenti nella Yeshivà Margulies. Nel primo pomeriggio è prevista una tavola rotonda con Carlo Sisi, Antonio Natali, Ettore Spalletti e Alberto Boralevi, presidente della Fondazione Ambron Castiglioni, altro soggetto istituzionale che ha dato un apporto significativo nell’organizzazione del percorso. Al termine del dibattito, presentazione del volume Pittori ebrei in Italia: 1800 – 1938 di Elena Casotto. Conclusione della Giornata al Teatro Affratellamento con una performance teatrale (a cura di Enrico Fink e Laura Forti) dedicata a Charlotte Salomon, artista tedesca di origini ebraiche morta giovanissima ad Auschwitz. Nel corso della Giornata, oltre a una serie di iniziative rivolte ai più piccoli, ai bibliofili e agli appassionati di cucina e oggettistica ebraica, sarà attivo un servizio navetta che collegherà la Comunità a Piazza della Signoria e a Piazza Pitti, mentre le porte del Cimitero Monumentale di viale Ariosto, al cui interno il team coordinato dall’architetto Renzo Funaro ha riportato alla luce circa trecento lapidi risalenti al Cinquecento, si apriranno per una serie di visite guidate. L’offerta è vasta e articolata: Renzo Bandinelli, assessore alla Cultura della Comunità che ricoprendo lo stesso ruolo anche nel precedente mandato ha garantito una certa continuità programmatica, sottolinea il grande sforzo compiuto. Di tipo economico (“si è trattato di un impegno non indifferente in parte ripianato da donazioni di privati”) ma anche di persone che si sono sobbarcate una mole notevole di lavoro. “Un merito speciale – spiega l’assessore – va riconosciuto alla Segreteria, senza la quale non sarebbe stato possibile allestire un programma così importante”. Bandinelli introduce alcune novità dell’edizione di quest’anno. La prima riguarda la stampa: su proposta della Sigma, la cooperativa che si occupa di gestire i contatti con l’esterno, la conferenza stampa di presentazione della GECE 2010 (in data venerdì 3 settembre) avrà carattere itinerante: “I giornalisti saranno accompagnati nei vari luoghi in cui si svolgeranno le iniziative. In questo modo avranno un quadro completo interagendo con tutti i protagonisti della manifestazione”. L’altra novità riguarda il packaging: per quest’anno niente piattini di plastica, gli assaggi di prodotti tipici della gastronomia ebraica, uno dei must della Giornata fiorentina – saranno serviti in un contesto più raffinato. “In linea con il prestigio del nostro programma – spiega Bandinelli – abbiamo fatto realizzare un cestino da viaggio molto sofisticato ed elegante, che potrà essere conservato come gadget ricordo”. Il 5 settembre è una data fondamentale per gli ebrei di Firenze, che sono pronti ad esibire nuovamente il loro gioiello più prezioso: “Ci presentiamo alla Giornata nelle condizioni ideali, dopo che i recenti restauri hanno riportato il giardino e la sinagoga all’antico splendore”.
Adam Smulevich