…Sakineh
“Ma come fanno a prepararsi a mirare al mio viso e alle mie mani e a lanciarmi delle pietre? perché? Sono Sakineh Mohammadi-Ashtiani. Dite a tutto il mondo che ho paura di morire. Dalla prigione di Tabriz ringrazio quelli che pensano a me!”. Queste le parole fatte uscire dal carcere da Sakineh, la donna iraniana di 43 anni condannata sotto false accuse alla lapidazione. Facciamo che non siano le sue ultime parole, esprimiamo, ciascuno come può, firmando l’appello ripreso oggi da Repubblica, e in tutti gli altri modi possibili, il nostro rifiuto di questo ennesimo episodio di barbarie. Che le aziende di tutto il mondo annullino i contratti con Teheran, che nessun rapporto venga mantenuto con questi assassini. Salviamo Sakineh!
Anna Foa, storica