Qui Livorno – Un anno per il caporale Shalit

Prigionieri di Sion – Assirè Zion – sono tutti quei nostri fratelli che per anni, per decenni, hanno vissuto sotto regimi totalitari e antisemiti, regimi che li hanno tenuti segregati dal resto del mondo ebraico e spesso li hanno fatti oggetto di persecuzioni. Il loro desiderio di salire verso Israele e di ricongiungersi con i correligionari nel mondo li espose a dure repressioni e all’impossibilità di emigrare. Oggi che questa segregazione non esiste più, dobbiamo levare un pensiero reverente e riconoscente a chi ha mantenuto nelle avversità la propria fede e la volontà di restare unito all’Am Israel. Sono stati questi moderni Amanti di Sion – Chovevè Zion – che hanno tenuto accesa la fiamma dell’ebraismo in un periodo oscuro e hanno così permesso il rafforzamento del nostro Stato. Avvicinandosi i Giorni Terribili – Yamim Noraim – in cui si ricordano con commozione i propri defunti, si elevi un pensiero anche a coloro che per Sion hanno lottato e sofferto, e in particolare al caporale Gilad Shalit, tuttora nelle mani dei suoi spietati rapitori in una sconosciuta prigione. A tutti i lettori dell’Unione informa va il nostro più caldo augurio di Chatimà Tovà e Mo’adim le-Simchà

Samuel Zarrough, presidente della Comunità ebraica di Livorno