Qui Padova – Elevazioni e Permutazioni

In occasione della Giornata Europea della Cultura Ebraica, il 5 settembre 2010, la Comunità ebraica di Padova offre, tra le diverse attività in programma, un percorso tra Ghematrià e permutazioni attraverso i lavori di 23 artisti italiani e stranieri che si sono prestati a reinterpretare i concetti principali della mistica ebraica con opere di pittura, scultura, fotografia, video. La mostra Elevazioni & permutazioni 2, nata dalla collaborazione tra Maria Luisa Trevisan e Nadine Shankar, docente di filosofia all’accademia di Belle Arti Bezalel di Gerusalemme, verrà allestita nei locali della ex sinagoga tedesca in via delle Piazze con una parte delle opere esposte nei mesi estivi al Laboratorio di ricerca d’artecContemporanea PaRDeS di Mirano.
Nella tradizione ebraica, dai circoli della Merkavà al movimento Chassidico e oltre, le lettere dell’alfabeto ebraico, e tanto più quelle che compongono il nome di Dio, forniscono una possibile chiave di lettura non solo della Torah, ma della realtà stessa che ci circonda.
Nel Talmud si cita l’esempio di Bezalel, l’uomo scelto per la costruzione del Mishkan, il tabernacolo nel deserto. Secondo i maestri, egli era a conoscenza della giusta combinazione di lettere con le quali vennero creati il cielo e la terra. Queste lettere si riferiscono implicitamente a quelle che andrebbero a comporre il nome di Dio: come il cielo e la terra furono creati attraverso il nome divino, così Bezalel riuscì a ricreare, con la stessa combinazione di lettere, una genesi simbolica rappresentata dalla costruzione del tabernacolo. Una sapienza, quella legata alle lettere e alle parole, che non analizza solamente i rapporti sostanzialmente numerici, ma ne reinterpreta la sostanza e i significati più profondi, come fondamenti della realtà e strumenti di rapporto con il piano divino.
Nell’ambito degli studi moderni sulla mistica ebraica, sono per esempio fondamentali i contributi di Gershom Scholem e Moshè Idel. Per oltre un trentennio le opere di Scholem hanno infatti goduto di una fama senza precedenti e la sua attività come insegnante ha contribuito alla creazione di un vero e proprio movimento che ha dato nuova linfa vitale agli studi sulla Kabbalah. L’apporto di Moshè Idel è stato cruciale non solo per la sua rilettura e interpretazione dei testi di Avraham Abulafia, Kabbalista di grande valore e personaggio enigmatico, ma anche per il suo tentativo di coniugare diversi approcci alla mistica in una metodologia di studio unica e interdisciplinare. Idel è riuscito ad aggregare gli argomenti e gli strumenti caratteristici della filologia, della fenomenologia, dell’antropologia e della religione, applicandoli poi allo studio delle diverse dottrine cabalistiche, della loro evoluzione e del loro intrecciarsi con speculazioni d’origine differente: dalla filosofia greca ed ellenistica a quella gnostica e araba.
Una mostra, Elevazioni & permutazioni 2, che riesce a porre in arte concetti complessi un tempo accessibili solo a ristretti cenacoli di dotti e mistici. Un percorso che unisce pensiero mistico, filosofia, arte e scienza e che propone una nuova chiave interpretativa del processo ghematrico a partire dal fascino che esercitano parole, lettere e numeri nella tradizione ebraica.

(Nell’immagine una delle opere di Tobia Ravà, logo della mostra Elevazioni & permutazioni)

Michael Calimani