Giovani leader a confronto
Duecento leader delle comunità ebraiche di tutto il mondo con le autorità dello stato di Israele durante il Governing Board del World Jewish Congress che si svolge a Gerusalemme.
Un novità importante di questo Governing Board è senz’altro la presenza di molti giovani delegati, sono infatti presenti circa 15 giovani leader comunitari a rappresentare il loro paese.
Tutto ciò è stato possibile grazie al lavoro del World Jewish Diplomatic Corps. Un associazione, che ha da poco compiuto 4 anni, alla quale sono affiliati 120 giovani leader provenienti dalle comunità ebraiche di tutto il mondo che vengono impegnati in operazioni diplomatiche in favore delle Comunità della diaspora.
Allo scrittore Elie Wiesel è stato conferito il premio “WJC Guardian of Jerusalem” come riconoscimento per l’impegno a favore del popolo ebraico durante tutta la sua vita. Premiati anche i membri israeliani della missione umanitaria che si è svolta ad Haiti.
La delegazione italiana è costituita dalla vicepresidente Ucei Claudia De Benedetti, come membro dell’esecutivo e del Congresso europeo ebraico e Alan Naccache delegato italiano e membro del World Jewish Congress Diplomatic Corp.
Cobi Benatoff, è presente in qualità di tesoriere del WJC.
Fra i vari interventi anche quello dell’ex premier spagnolo Josè Maria Aznar, che ha presentato il programma del Friend of Israel Initiative un’organizzazione, che difende il diritto dello Stato di Israele ad esistere.
I lavori del Consiglio esecutivo del WJC sono stati aperti al mattino da Peres che ha analizzato alcuni tra i problemi che investono la società israeliana: sulla soluzione “due popoli e due stati” non ci sono state esitazioni: qualsiasi altra strada è troppo pericolosa. Il vero problema secondo Peres è che i palestinesi non sono ancora riusciti a trovare un giusto equilibrio tra religione e politica: “la prima è in grado di scendere a compromessi mentre la seconda ha delle regole assolute”, delegittimare lo stato di Israele equivale a legittimare il terrorismo anti-israeliano. Riguardo alle minacce dell’Iran il Presidente ha sottolineato la necessità di affrontare il problema con tutta la comunità internazionale perché “il problema del nucleare non può essere un problema solo israeliano”.
Gettando uno sguardo sull’economia israeliana Peres ha sottolineato quanto lo sviluppo tecnologico sia importante per la crescita dello stato di Israele.
Durante la sessione del primo giorno di lavori è stata sottolineata l’importnaza del WJDC per il futuro della leadership ebraica mondiale. Il Governing Board ha lanciato un segnale molto importante proponendo e approvando una mozione che prevede l’inserimento di un membro dei giovani all’interno del Executive Cometee del WJC. Un gesto senza precedenti che fa capire che l’investimento sulle generazioni future è una priorità che non può essere trascurata.
L’Italia è uno di quei paesi, come il Portogallo, il Brazile e gli USA, che hanno raccolto questo importante messaggio affidando ad Alan Naccache, la delega per il Governing Board del WJC 2010.