…equanimità

Ai margini della visita a Roma del colonnello Gheddafi. Questa settimana è arrivato in visita a Roma il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu. Accompagnato da trenta cavalli, numerose amazzoni in tenuta militare, e accolto da un molto sorridente ministro degli Esteri, Netanyahu si è subito trasferito nella sua grande tenda, mentre decine di elicotteri perlustravano i cieli di Roma. Netanyahu ha chiesto che il Governo italiano, come indennizzo del bombardamento di Tel Aviv effettuato dall’aviazione italiana il 9 settembre 1940, e che causò 137 morti, costruisca un’autostrada in Israele da Naharia fino a Eilat, per un costo stimato a tre miliardi di Euro. Netanyahu ha poi accolto una delegazione di cinquecento bellissime donne, reclutate da un ufficio di PR, e ha proclamato che l’ebraismo è, dev’essere, e sarà la religione dell’Europa. Al termine della sua lezione, tre giovani donne romane, anch’esse bellissime, si sono convertite all’istante all’ebraismo. La stampa italiana ha coperto l’avvenimento con solerzia e equanimità, senza inutili critiche e sarcasmi.

Sergio Della Pergola, Università Ebraica di Gerusalemme