Qui Livorno – Porte aperte alla cultura ebraica
Folla, parole, canti, emozioni. Gli ebrei di Livorno, città capitale della cultura ebraica in questa undicesima edizione della Giornata europea hanno aperto le porte della sinagoga a una folla straboccante per festeggiare assieme ai concittadini e a molti altri giunti in città per l’occasione. Prima parte di manifestazione che si declina in musica, con l’esecuzione degli inni italiano ed europeo da parte della fanfara dell’Accademia Navale e con un concerto (in una sinagoga gremita in ogni ordine di posto) del Coro del Tempio Maggiore di Roma diretto da Claudio Di Segni in onore di un grande protagonista livornese del Novecento italiano, il Rabbino Emerito Elio Toaff. Cerimonia inaugurale coordinata da Gadi Polacco, consigliere UCEI e della Comunità ebraica di Livorno, che introduce i vari indirizzi di saluto.
“Quando dall’UCEI ci hanno proposto di essere la città capofila per il 2010 abbiamo accettato con entusiasmo perchè sapevamo di poter contare su tanti amici – spiega il presidente della Comunità ebraica di Livorno Samuel Zarrough -. Uno di questi era il vescovo emerito Ernesto Ablondi, che ci ha lasciati da pochi giorni”. Il presidente UCEI Renzo Gattegna ricorda che la Giornata è la manifestazione più evidente del diritto acquisito dalla minoranza ebraica a manifestare liberamente il proprio pensiero. “Trovo che sia particolarmente significativo – afferma Gattegna – che oggi ci troviamo in una città che ha sempre rifiutato di concepire un ghetto per gli ebrei. Livorno ha una storia esemplare. I suoi cittadini e governanti hanno sempre avuto il culto della libertà, per se stessi e per gli altri”. Giorgio Kutufà, presidente della Provincia di Livorno, si dice orgoglioso di ospitare una manifestazione così importante sul territorio labronico.
“La Nazione ebraica – spiega Kutufà – ha recitato un ruolo da protagonista tra le Nazioni che hanno costruito l’identità livornese. Essere qua oggi per celebrare una grande cultura come quella ebraica è un onore”. Il sindaco Alessandro Cosimi si augura che la Giornata dia una spinta decisiva per una nuova empatia europea. “L’identità livornese e quella europea hanno profonde radici nell’ebraismo. Auspico un futuro in cui si riparta proprio dalla cultura, perché è solo con la cultura che si capiscono gli altri”.
Yoram Ortona, consigliere UCEI con delega alla Giornata, ripercorre la straordinaria storia di Livorno, che fu porto sicuro per gli ebrei in fuga dalla penisola iberica senza mai rinchiuderli in un ghetto e che rappresentò uno dei principali poli culturali e religiosi dell’ebraismo sefardita. Rivolto al numeroso pubblico presente in sinagoga, Ortona si sofferma sul ruolo “indispensabile e insostituibile svolto dalla cultura nella lotta all’antisemitismo e al pregiudizio” e esorta i livornesi ad andare orgogliosi “per la grande storia di libertà e democrazia” di cui sono portatori. È poi il turno del rabbino capo Yair Didi, che interviene su arte e scrittura ebraica, uno dei tanti filoni di sviluppo del tema Arte ed ebraismo, fil rouge della GECE 2010. Come buon auspicio per un anno nuovo che bussa alle porte, un melograno viene piantato nel giardino antistante la sinagoga, mentre un rinfresco kasher chiude la prima parte di giornata. La GECE livornese, che vede il coinvolgimento di tutta la città con l’apertura di numerose gallerie e librerie del centro, proseguirà nel primo pomeriggio con un convegno moderato dall’editore Guido Guastalla a tema estetica ed etica nell’ebraismo sefardita.
Più tardi sarà la vicepresidente della comunità Paola Jarach ad accogliere i visitatori nel Museo ebraico Yeshivà Marini. Nell’occasione verrà inaugurata una seconda sala espositiva e saranno messi in mostra antiche ketubbot, manoscritti e tessuti. Nelle stesse ore sarà possibile visitare il cimitero storico di viale Nievo, dove il consigliere David Novelli e una serie di volontari che hanno ripulito circa 2000 lapidi, accompagneranno i presenti lungo un itinerario alla scoperta delle tombe di alcuni grandi nomi della Livorno ebraica, tra cui molti rabbanim e parnassim del Tempio. Conclusione di Giornata al Teatro Goldonetta con un secondo buffet kasher e con un concerto di musica ebraica che porterà sul palco l’Ensemble dell’Istituto Musicale Pietro Mascagni e il Coro Ernesto Ventura della Comunità ebraica.
Adam Smulevich