Qui Livorno – Gattegna: “Una Giornata per la nostra libertà”

Inaugurando a Livorno, città capofila dell’edizione di quest’anno, l’undicesima Giornata Europea della Cultura Ebraica, il presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna ha dichiarato:
“Sono lieto di dichiarare aperta, in tutte le località Italiane, l’undicesima edizione della Giornata Europea della Cultura Ebraica. Sono particolarmente lieto che quest’anno sia stata scelta Livorno come città capofila di questo importante evento. Infatti a Livorno esiste da secoli una fiorente Comunità ebraica, che è sempre stata, attivamente e positivamente, parte integrante del tessuto sociale e della vita culturale della città.
Il fine e la stessa ragione d’essere di questa Giornata è di aprire le porte per aprire le menti al dialogo e alla comprensione, al confronto aperto. Lanciare quindi un messaggio di rifiuto per qualsiasi forma di emarginazione, di isolamento, di ghettizzazione fisica, morale o psicologica, non solo per gli ebrei, ma per chiunque. Un valore aggiunto viene dal lanciare questo messaggio proprio da Livorno, l’unica città che in Italia, nella sua lunga storia, ha sempre rifiutato di progettare e costruire un ghetto per gli ebrei.
Sotto questo aspetto una città esemplare i cui cittadini e i cui governanti hanno sempre avuto, nella propria cultura e nella propria intima natura, il culto della libertà, per se stessi e per gli altri.
La storia ci ha insegnato quanto sia ingannevole per una minoranza l’apparente senso di sicurezza che può derivare dal vivere la propria identità in maniera chiusa, poco visibile, sulla difensiva, quasi preoccupati di non disturbare la maggioranza.
Quanto sia pericoloso iniziare a subire qualsiasi forma di limitazione dei diritti e qualsiasi interruzione del contatto con la società circostante.
Questa Giornata celebra quindi la pienezza del nostro diritto a manifestare il nostro pensiero ed è il risultato di 65 anni di libertà nel corso dei quali gli ebrei italiani ed europei hanno ritrovato l’interesse e il piacere di esternare, di raccontare se stessi, di comunicare.
Oggi che abbiamo la fortuna di vivere in Paesi rispettosi dei diritti delle minoranze e dei diritti fondamentali, se non utilizzassimo questa libertà in maniera piena e consapevole, ci renderemmo complici dei nemici della democrazia, degli intolleranti, dei sostenitori di folli teorie razziste che, non ci illudiamo, esistono ancora e ogni tanto tentano di far sentire la loro voce per seminare odio e pregiudizio.
In definitiva con la nostra presenza oggi, in questa città capofila della Giornata, e in tutte le altre 60 località italiane, si proponiamo due obbiettivi fondamentali:
contrapporre la conoscenza e la cultura al pregiudizio, esprimere tutta la nostra ritrovata vitalità, raccogliendo intorno a noi tutti coloro che, con la mente aperta, sono disposti ad arricchire il proprio bagaglio culturale.
Questa Giornata è il nostro modo di rimanere vigili e attivi, il nostro modo, non violento, di lottare, come ebrei e come italiani, per conservare e consolidare, in questo nostro paese, la libertà di pensiero e di espressione, la libertà di programmare il nostro futuro, senza dimenticare il passato, ma senza rimanerne prigionieri”.