Qui Milano – L’arte che supera le barriere

Accogliere la città dentro alla sinagoga centrale di via Guastalla e contemporaneamente far uscire la cultura ebraica fuori dalle sue mura. Con questo messaggio si apre a Milano la celebrazione della Giornata europea della cultura ebraica. Davanti a una platea gremita il presidente della Comunità ebraica Roberto Jarach, con l’assessore alla cultura Daniele Cohen, salutano la città e le autorità presenti spiegando l’interpretazione data al tema scelto per l’undicesima edizione della Giornata “Il rapporto tra arte e ebraismo lungo i secoli è stato forgiato da barriere che ne hanno segnato il percorso – sottolinea Jarach – I limiti allo sviluppo delle arti figurative contenuti nella Torah si sono evoluti nel corso dei secoli. Ma l’arte ebraica ha dovuto confrontarsi con i pesanti divieti imposti dalle persecuzioni, come la proibizione di costruire luoghi di culto riconoscibili dalla strada. Oggi siamo felici di darvi il benvenuto nella nostra sinagoga come nel cuore dell’ebraismo della nostra città”. Riccardo Hofmann, Consigliere milanese dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ha evidenziato il successo della Giornata della Cultura, che in Italia cresce di anno in anno, come “momento in cui abbiamo la possibilità di raccontare alla società le nostre idee antiche e moderne, la nostra storia plurisecolare e la sua aderenza alla contemporaneità”.
Prima del tradizionale discorso di apertura del rabbino capo Alfonso Arbib intervengono i rappresentanti delle istituzioni, l’assessore alla cultura del Comune Finazzer Floris,i presidenti del Consiglio provinciale e comunale Dapei e Palmeri. Nel frattempo la gente continua a confluire, attratta dalle bancarelle di libri e oggettistica, dalle esposizioni di foto e opere d’arte, dagli interventi. E la Giornata entra nel vivo.

Rossella Tercatin

Segue l’intervento del consigliere dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane Riccardo Hoffman:
“In qualità di consigliere di Milano dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane ho il piacere e l’onore di portare nella nostra città il saluto dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane, del presidente Renzo Gattegna e del consigliere delegato alla Giornata Europea della Cultura Ebraica Yoram Ortona, al presidente della Comunita Ebraica di Milano, Roberto Jarach, al rabbino capo Alfonso Arbib, all’Assessore Daniele Cohen, a tutte le autorità presenti, civili, militari e religiose. Un saluto particolare se mi permettete all’amico Manfredi Palmeri, da sempre vicino attivamente alla vita e alle iniziative della Comunità Ebraica di Milano. Un saluto e un ringraziamento alla cittadinanza per essere qui al Tempio Centrale per partecipare all’undicesima Giornata Europea della Cultura Ebraica.
Anche quest’anno, le Comunità Ebraiche Italiane e quelle di 28 paesi europei,aprono le loro porte ai cittadini, per fare conoscere la cultura, i luoghi, le tradizioni di un popolo antico, quello ebraico, che nel nostro paese, rappresenta una storia più che bimillenaria.
La manifestazione, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e con il patrocinio del Ministeri per i Beni e le attività culturali, dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca scientifica, delle Politiche europee, in Italia è presente in ben 62 città ed ogni anno assistiamo un affluenza in costante aumento, segno dell’interesse e dell’importanza di questa iniziativa.
La cultura ebraica vive, tutti i giorni dell’anno, di studio e di scrittura, di tradizione e di sguardo al futuro, di idee antiche e moderne e di confronto e ovviamente di letteratura ed arte. Una delle peculiarità risiede proprio in questa commistione, particolarissima, tra la sua storia plurisecolare e la sua aderenza alla contemporaneità, che ha prodotto, soprattutto a seguito dell’emancipazione, una vita sociale e culturale poliedrica. Ma nonostante il suo positivo contributo culturale alla società, l’ebraismo rimane una realtà poco e talvolta male conosciuta. E’ quindi anche per favorirne la conoscenza che tutti gli anni nella prima Domenica di Settembre un tutta Europa si aprono i Templi e i siti ebraici, i Musei e le biblioteche e si svolgono eventi culturali aperti alla città. Un’occasione in più per abbattere il pregiudizio, per dialogare con tutti, per saperne di più, per sfatare qualche luogo comune. La cultura ebraica è ben felice di aprirsi e di far conoscere ad un pubblico sempre piu’ vasto le sue tante sfaccettature che l’Arte può interpretare in tutti i suoi aspetti ed in tutte le sue voci.
Infatti quest’anno il tema scelto, il fil rouge della manifestazione è ARTE E EBRAISMO, un tema interessante perché è noto il complesso rapporto fra l’Arte figurativa e la normativa ebraica. Al tempo stesso un tema significativo perché l’Arte è un importante strumento di divulgazione e di conoscenza dell’altro. In una società europea che si confronta quotidianamente con le sfide del multiculturalismo, con importanti passi in avanti e pericolosi passi indietro, l’Arte può essere uno strumento che facilita la comprensione e l’integrazione.
Da Livorno capofila, da Milano, da Roma e da tutte le città piccole e grandi un’ opportunità per conoscere e farci conoscere e per essere uno stimolo alla pacifica e costruttiva convivenza fra tutte le componenti culturali presenti sul territorio”.

Segue l’intervento dell’assessore alla Cultura dlela Comunità Ebraica di Milano Daniele Cohen:
“La Giornata Europea della Cultura Ebraica rappresenta un momento di incontro e di scambio importante con i nostri concittadini milanesi. Per questa ragione abbiamo voluto offrire ospitalità in quello che è un luogo simbolo dell’ebraismo milanese, la nostra Sinagoga Centrale di Via Guastalla.
Arte ed Ebraismo è sicuramente un tema ampio che si presta ad una particolare ricchezza di contenuti; ogni scelta quindi è per sua natura limitata e discutibile, ma abbiamo cercato comunque di creare occasioni culturali speriamo di interesse per tutti, spaziando dalla musica alla scultura, dalla pittura alle parole.
Dopo il saluto del Presidente Jarach e delle Autorità presenti ed il tradizionale atteso intervento di apertura del rabbino capo Alfonso Arbib, si confronteranno sul tema del rapporto tra arte e ebraismo la regista Andree Ruth Shammah, direttrice del Taetro Franco Parenti e il direttore del dipartimento Educazione e Cultura dell’UCEI rav Roberto Della Rocca.
Abbiamo pensato di offrire al pubblico una serie di punti di vista e approcci diversi intorno al tema della Giornata e questa idea rappresenta il filo conduttore di tutte le iniziative. Alcune di queste rappresentano delle novità assolute ed altre per la prima volta vengono ospitate in via Guastalla.
All’esposizione in sala Jarach delle opere di Tobia Ravà, Gabriele Levy, Ariela Bohm e Fred Charap, incentrate sulla rivisitazione artistica dell’alfabeto ebraico, faranno da contraltare le visite guidate alla Pinacoteca di Brera, con un percorso speciale dedicato alla cultura ebraica. In serata alle 19 andrà in scena la musica, con un programma particolarmente interessante per gli appassionati di musica barocca: i Salmi davidici del compositore secentesco Salomone Rossi che lasceranno poi spazio alle contagiose melodie klezmer e yemenite del Trio NefEsh. A completare la Giornata saranno l’esposizione delle immagini finaliste del concorso fotografico Obiettivo sul mondo ebraico indetto dall’Archivio della Fondazione Centro di documentazione ebraica contemporanea, con la premiazione dei tre vincitori, le visite guidate alla Sinagoga e gli stand di libri, gastronomia e oggettistica.
Non vogliamo però che la Giornata dell a Cultura diventi o sia percepita come l’unico momento dove concentrare le iniziative culturali della nostra Comunità, ma esattamente il contrario: la Giornata deve poter diventare un punto di partenza e un catalizzatore per ulteriori progetti e iniziative che abbiamo in mente e che cercheremo di avviare nel corso dell’anno, anche in collaborazione con il Comune di Milano con cui stiamo studiando alcune iniziative comuni.
Speriamo quindi di aver creato una serie di iniziative di qualità che possano allo stesso tempo emozionare, appassionare e, perché no, anche far discutere, perché anche la discussione rappresenta un patrimonio fondamentale della cultura ebraica.
Ci piace guardare al futuro cercando, se possibile, di operare secondo un principio che riteniamo essere uno dei cardini della nostra azione in Comunità: vivere il nostro Paese e la città che ci ospita e lasciare che l’Italia e Milano entrino nella nostra Comunità. Attraverso la conoscenza e lo scambio reciproco si combatte l’ignoranza, causa principale dell’antisemitismo e di ogni pregiudizio. Anche l’organizzazione di visite guidate alla Pinacoteca di Brera ci pare un primo piccolo segno, che per noi ha un significato prima civico e politico oltre che culturale e che va in questa direzione portando la Cultura ebraica fuori dalle nostre porte, al servizio dei cittadini in uno dei luoghi “sacri” della cultura e dell’arte italiana e cittadina.
La Giornata della Cultura quindi come occasione di scambio con la città, dove le porte della nostra Sinagoga si aprono per favorire un flusso in due direzioni: accogliere con gioia chi entra e, con altrettanta gioia, far uscire l’Ebraismo nella città e tra i cittadini”.