Qui Milano – Quali strategie per il Congresso Ucei

Alla vigilia dell’inizio del nuovo anno ebraico la Comunità di Milano entra nella fase decisiva della preparazione di quello che sarà il grande appuntamento dell’ebraismo italiano nel 5771: il congresso dell’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane di dicembre, che avrà il compito di eleggere il nuovo Consiglio UCEI per i prossimi quattro anni. Già prima dell’estate i vertici della Comunità milanese avevano cominciato a lavorare per individuare i sette delegati che devono essere designati dal Consiglio, nonché i candidati da proporre agli iscritti nella consultazione elettorale del 7 novembre. In particolare il dibattito si era concentrato sull’idea di proporre nomine condivise dall’intero Consiglio, superando la logica maggioranza-opposizione, per mandare a Roma una delegazione milanese capace di assumere un maggiore peso specifico. Da questi temi è ripartita la discussione all’assemblea degli iscritti convocata dal presidente della Comunità Roberto Jarach. Davanti a un pubblico poco numeroso, ma molto coinvolto, si è cercato di individuare nomi e idee nel dibattito presieduto dal Consigliere UCEI Yoram Ortona, chiamato dal presidente a dirigere l’assemblea. A introdurre il primo spunto per colorare di contenuto la partecipazione della delegazione milanese è stato l’assessore Daniele Nahum, che ha lanciato il progetto di una piattaforma di proposte con un programma articolato in diversi punti: in particolare, delocalizzazione di alcuni servizi dell’UCEI sulla base delle diverse competenze che le singole Comunità ebraiche, Milano in primis, possono offrire, ruolo della minoranza ebraica nei confronti della società civile e rafforzamento della sua identità. I due Consiglieri UCEI uscenti di Milano, Ortona e Hofmann, hanno portato all’attenzione dell’assemblea e del Consiglio della Comunità alcune necessità importanti sulla base della loro esperienza “Due aspetti dobbiamo considerare nella scelta dei delegati: la necessità di avere persone disponibili a essere molto presenti a Roma, e il rapporto con le piccole Comunità, che sono quasi tutte nel Centro-Nord” ha sottolineato Hofmann. “È importante mettere insieme una delegazione che sappia combinare esperienza e freschezza, e sia allo stesso tempo completa sotto il profilo delle competenze, in materia politica, religiosa, e anche legale, considerando il momento caldo dal punto di vista delle modifiche allo Statuto” ha invece avvertito Ortona.
Su invito del presidente Jarach sono stati fatti anche alcuni nomi di possibili delegati, sia nell’ambito dei Consiglieri della Comunità, in particolare Roberto Liscia, Guido Osimo, Simone Mortara, e Avram Hason, che esterni: oltre agli uscenti, sono stati proposti fra gi altri Giorgio Sacerdoti, David Bidussa, Alberto Jona Falco, Giorgio Mortara, Emanuele Cohenca, Anna Supino, Daniel Fishman.
Al di là delle diverse sfumature, tutti i presenti hanno concordato sulla necessità di andare a Roma con una delegazione capace di incidere nell’operato dell’Unione delle Comunità Ebraiche, portando avanti istanze precise e proposte concrete. E in questa direzione è andata la votazione, che ha approvato la proposta di piattaforma formulata da Daniele Nahum, primo step concreto del viaggio che porterà i delegati milanesi a Roma a dicembre.

Rossella Tercatin