Qui Milano – I cento lumi di Casale Monferrato presentati alla Triennale
Le manifestazioni legate alla Giornata europea della cultura ebraica sono appena terminate, ma il legame tra arte ed ebraismo continua a essere spunto per momenti di incontro culturale. Alla Triennale di Milano è stato presentato il libro ‘Cento lumi per Casale Monferrato’, una raccolta di tutte le chanukkiot realizzate da artisti e designer italiani e internazionali oggi esposte nel Museo dei lumi della città piemontese. “Sono particolarmente felice di presentare questo volume e il progetto che racchiude – ha dichiarato Claudia De Benedetti, vice presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche italiane ed esponente della Comunità di Casale – Casale si dedica da sempre alla divulgazione della cultura ebraica con moltissime iniziative, ma in questo caso realizza un intento particolarmente importante: proiettare la cultura ebraica fuori dalla sinagoga. E i cento lumi non si fermano qui: dal prossimo novembre a gennaio la mostra si sposterà a Parigi”. Davanti a un pubblico tanto numeroso da costringere i ritardatari a rimanere in piedi, i dettagli del catalogo sono stati illustrati dai suoi curatori, Maria Luisa Caffarelli e Elio Carmi, designer e vice presidente della Comunità ebraica di Casale “Nelle opere esposte al Museo dei Lumi e rappresentate in questo libro pensiamo si sia realizzato a pieno un incontro di diverse dimensioni culturali e religiose. Molti degli artisti che hanno forgiato le chanukkiot non avevano una conoscenza della tradizione e della mistica ebraica, ma sono rimasti affascinati dall’idea di base: creare un oggetto capace di fare luce”.
Proprio l’importanza della luce e della festa di Chanukkah nell’ebraismo è stato il tema dell’intervento del critico Arturo Schwarz, che ha concluso la presentazione: “La luce è un aspetto fondamentale nella Torah fin dal momento della Creazione – ha sottolineato Schwarz – La separazione della luce dalle tenebre ne rappresenta infatti il primo atto, ben prima della creazione del sole, che secondo la tradizione avviene solo al quarto giorno. E la parola che indica ‘luce’, nella Torah viene usata in maniera interscambiabile con quella dal significato di ‘conoscenza’. La luce che diviene dunque il simbolo di vita, di amore e di felicità”.
Rossella Tercatin