Qui Napoli – Pagine del Libro, pagine d’arte

La Giornata Europea della Cultura Ebraica si celebra in ventisette paesi europei più la Turchia. Anche in Italia in sessantadue città, in molte delle quali non è più presente una Comunità, la prima domenica di settembre i luoghi ebraici si aprono a quanti sono interessati a conoscere le peculiarità della cultura, dell’arte, degli usi di una minoranza che da secoli partecipa attivamente alla vita del paese conservando e difendendo la propria identità.
Di anno in anno i temi si fanno sempre più particolari, sempre più persone vengono coinvolte, l’Ebraismo, nella sua specificità, ma anche come realtà inerente alla vita della città stessa acquista maggiore visibilità.

“Arte ed Ebraismo”, il tema proposto quest’anno suona quasi come un paradosso. Tutti sanno che agli ebrei è proibito produrre immagini dipinte o scolpite di tutto ciò che è vivente, ma, come osserva il pittore Stefano Levi Della Torre “ il divieto biblico non ha quasi mai impedito la figurazione del mondo, ma l’ha investita di una certa inquietudine”
E di inquietudine, di temi biblici ripresi e reinterpretati anche in chiave autobiografica da artisti del Novecento, primo tra tutti Marc Chagall ci hanno parlato a Napoli in una sala della Comunità affollata ed attenta, Guido Sacerdoti, presidente della Fondazione Carlo Levi di Roma ed il rabbino Pierpaolo Punturello .
“Isacco, Booz, Chagall,Carlo Levi e gli altri. La Bibbia: illustrazioni e riletture” questo il titolo della conferenza che già dà l’idea della ricchezza e della varietà dei temi in discussione.
E infatti in un passo a due punteggiato dalle domande argute e spesso ironiche di Guido Sacerdoti, che, aiutato dalle immagini ha mostrato come tanti artisti “hanno intinto il pennello nella Torah” Pierpaolo Punturello ha illustrato vari episodi della Torah dandone interpretazioni spesso più articolate e problematiche di quelle comunemente note.
La Bibbia, è stato osservato, è un testo da affrontare con pathos, in essa sono presenti tutti i possibili comportamenti dell’uomo, tutte le sue gioie e le sue angosce, le azioni magnanime e quelle abiette, la capacità di grandi gesti ed il calcolo egoistico, la presenza di Dio e la sua invisibilità e quindi in essa gli artisti trovano un ricchissimo repertorio di spunti e suggestioni che mettono in relazione con il loro mondo e con il loro sentire, dandone raffigurazioni sempre diverse e indicative del loro tempo e del loro stato d’animo.

Protagonisti della seconda parte della Giornata all’interno della Sinagoga gremita sono stati Raiz ed il duo Radicanto con il concerto “ Musica Immaginaria Mediterranea” .
Raiz, che oggi è apprezzato solista dopo una lunga esperienza di frontman della band Almamegretta, è membro della Comunità di Napoli e per la seconda volta offre ai suoi ascoltatori la possibilità di notare come il mondo musicale mediterraneo, di cui sia le melodie ebraiche sefardite che quelle napoletane sono due ingredienti fondamentali, sia un ricco miscuglio da cui emerge una antica comunanza che deve far riflettere ed aiutare a superare attuali difficoltà di dialogo in questo bacino così ricco di storia.
Le melodie proposte insieme ai Radicanto, e anche il nome di questo duo barese la dice lunga sull’importanza delle radici, ha entusiasmato il pubblico che ha sfidato l’incombente “caldo israeliano o caraibico”, come lo ha definito Raiz, per ascoltare questa originale performance.

Sedici disegni di bambini nella prima sala hanno catturato l’attenzione di molti visitatori. Gli autori sono bambini ebrei, cristiani, musulmani, portatori di gravi handicap, assistiti e curati a Gerusalemme da Alyn, organizzazione senza fini di lucro creata nel 1932 che svolge da allora il suo compito grazie alle donazioni di quanti apprezzano il suo spirito. In suo favore Gianfranco Moscati si prodiga da tempo per raccogliere fondi che vengono destinati anche all’associazione “Gioco, immagine e parole” di San Giovanni a Teduccio.
Nel pomeriggio è venuto in visita un gruppo di bambini della Comunità di Sant’Egidio che è stato sensibilizzato sull’iniziativa ed ha visitato la Sinagoga. La presenza di questi giovani visitatori ha mostrato, come sempre, l’attenzione della Comunità di Sant’Egidio per tutto quello che accomuna e favorisce la comprensione ed il dialogo.

Tutta la giornata è stata punteggiata dalle visite alla Sinagoga a cui hanno partecipato, spesso dopo paziente attesa, numerosissime persone che hanno fatto slittare i tempi per le tante e spesso circostanziate domande poste alle guide che, nella mezz’ora preventivata, hanno cercato di sintetizzare storia della Comunità, caratteristiche dell’Ebraismo ed usanze varie.

L’aperitivo offerto a tutti i presenti è stato una piacevole parentesi ed un’occasione per gustare le specialità della gastronomia ebraica proposte dal bravissimo Nimrod Erez, giovane israeliano che da anni frequenta la nostra comunità. Tra profumo di spezie e appetitosi stuzzichini finalmente un momento di pausa per commentare le cose viste e sentite.

Ed ora anche qualche numero che possa dare l’idea del riscontro ottenuto dal lavoro intelligente e faticoso che Claudia Campagnano ed i suoi collaboratori, Olga Cera, Paola Vona, Fiorenza Sessa ed Uriel Sessa, hanno affrontato per organizzare questa undicesima giornata.
In tutto circa 400 visitatori, il che non è poco in una calda domenica di Settembre destinata alle ultime giornate di mare, 60 persone alla conferenza che era di livello alto e piuttosto lunga, più di 200 persone al concerto, poco presenti invece i membri della Comunità.
Peccato! Vedere le sale piene di persone di tutte le età interessate e curiose, parlare con loro, rispondere, ognuno come sa, alle loro domande è una bella esperienza che rafforza l’idea di far parte di un tessuto di Storia, tradizioni, vicende che anche altri desiderano conoscere.

Miriam Rebhun